ROMA
Fao, a Gaza la superficie coltivabile disponibile è meno del 5%

(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Meno del 5% della superficie
coltivabile della Striscia di Gaza resta disponibile per
l'agricoltura, andando a peggiorare ulteriormente la capacità di
produzione alimentare e ad aggravare il rischio di carestia
nella zona. E' quanto emerge dall' ultima valutazione
geospaziale condotta dalla Fao e dal Unosat, Centro satellitare
delle Nazioni Unite. Ad aprile 2025, oltre l'80% della
superficie agricola risultava danneggiata (12.537 ettari su
15.053) e il 77,8% non era accessibile, lasciando solo 688
ettari (4,6%) disponibili per la coltivazione. La situazione è
particolarmente critica a Rafah e nei governatorati
settentrionali, dove quasi tutti i terreni coltivabili non sono
accessibili. Utilizzando immagini satellitari ad alta
risoluzione e confrontandole con i dati pre-conflitto, la
valutazione ha rilevato che il 71,2% delle serre è stato
danneggiato, con il più alto numero proprio a Rafah con l'86,5%
ad aprile 2025, rispetto al 57,5% a dicembre 2024, mentre lo
sono tutte nel governatorato di Gaza. Stessa cosa per i pozzi
agricoli, con l'82,8% fuori uso contro il 67,7% a dicembre
scorso Prima dell'inizio del conflitto, il settore primario
rappresentava circa il 10% dell'economia di Gaza, con oltre
560mila persone che dipendevano da produzione, allevamento o
pesca per il loro sostentamento.
"Questo livello di distruzione non è solo una perdita di
infrastrutture, ma un collasso del sistema agroalimentare di
Gaza e delle sue risorse vitali - spiega Beth Bechdol,
vicedirettore generale della Fao - con terreni coltivabili,
serre e pozzi distrutti, la produzione alimentare locale si è
bloccata. La ricostruzione richiederà ingenti investimenti e un
impegno costante per ripristinare sia i mezzi di sussistenza che
la speranza". La Fao ha stimato che il valore dei danni e delle
perdite subiti dal settore agricolo a Gaza dall'inizio delle
ostilità, nel 2023, superasse i 2 miliardi di dollari (835
milioni di dollari di danni, 1,3 miliardi di dollari di
perdite), con un fabbisogno stimato di recupero e ricostruzione
di circa 4,2 miliardi di dollari. (ANSA).
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