IL CASO
Varese: bimba rapita, la battaglia di un papà
Mamma e piccola in Francia da 18 mesi. Intervengono i Servizi sociali
È passato un mese da quando Massimo, papà varesino cinquantenne, ha lanciato il suo appello attraverso le pagine della Prealpina. L’uomo ha raccontato la sua disperazione per la scomparsa della moglie ivoriana e della loro bambina, due anni e mezzo, andate in Francia 18 mesi fa e mai tornate indietro, oggi inghiottite da un vero e proprio buco nero, dato che Massimo non conosce nemmeno l’ultimo numero di telefono della donna. Finora una querela presentata in Questura e l’iniziativa di un legale che si è rivolto alla Farnesina non hanno prodotto risultati. Ma qualche giorno fa Massimo è stato assistito nella ricerca di quella che è destinata diventare la sua ex moglie dall’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Varese.
«Nella stessa giornata - racconta - ho presentato i documenti per ottenere una casa popolare e poi l’assistente sociale che mi segue e un’interprete hanno tentato di rintracciare mia moglie e mia figlia in un comune nei pressi di Parigi: l’unica traccia che ho è infatti la residenza della nonna della piccola, anche se non ho nessuna certezza che la bambina si trovi lì. Purtroppo, però, nonostante la buona volontà dei Servizi sociali, ancora una volta è stato un buco nell’acqua. Mia moglie e mia figlia risultano sconosciute e la cosa non mi stupisce perché per avere un permesso di soggiorno ci vuole tempo. Mentre per quanto riguarda mia suocera, è confermato che quello è il suo indirizzo ma altre informazioni ci sono state negate per via della privacy».
Chiaramente i Servizi sociali varesini non hanno il potere di riportare la donna a casa con la figlia e chiaramente il contesto internazionale della vicenda - che è unica per Varese a memoria dell’assessore Roberto Molinari - rappresenta un elemento di ulteriore complessità. Il tentativo è quindi quello di arrivare a una mediazione, a una riduzione della conflittualità che esiste tra i due coniugi. In parole povere, si prova a trovare la donna così da indurla a un comportamento rispettoso dei diritti del padre della bambina, così da convincerla a permettere al padre di vedere la figlia. Per quanto riguarda invece l’inevitabile indagine penale per un’ipotesi di reato che è quella della sottrazione di minore, Massimo ribadisce la sua richiesta di un incontro con il pm di Varese a cui Questura ha trasmesso la querela e che si occupa del caso.
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