LA BANDA
Filarmonica di Valsolda investe sui giovani. E sulla sede
Il presidente Pedemonti: «L’obiettivo è che la struttura possa fungere anche da sala teatrale, per mostre, come aula magna»

Centoventicinque anni di vita nel 2024, da celebrare con una serie di iniziative che saranno messe a punto da un comitato costituito ad hoc. Tra le ipotesi, concerti sul lago anche con altre bande, con il coinvolgimento della popolazione residente e di quei turisti che a Valsolda hanno una seconda casa, perché possano respirare in tutto e per tutto il senso di comunità. Un entusiasmo, quello della Filarmonica di Valsolda, che non si spaventa davanti alle difficoltà che realtà come quelle delle bande attraversano.
Circa venticinque i musicisti della Filarmonica diretta dal maestro Roberto Papis, oltre a una quindicina di allievi che formano la minibanda Porlezza Valsolda diretta dal maestro Ivano Palo. «Nel concerto di Natale gli allievi della minibanda sono stati coinvolti», spiega il presidente Cristian Pedemonti: «Il reperimento di musicanti è una delle difficoltà che le bande incontrano ed è una sfida riuscire a mantenere le tradizioni bandistiche facendovi partecipare i giovani. Noi cerchiamo un repertorio non solo classico ma che possa attrarre e coinvolgere anche i ragazzi. Teniamo molto all’aspetto musicale, ma anche ai rapporti sociali». L’obiettivo è far capire che la banda, a livello culturale, è uno strumento che dà moltissimo a chi vi prende parte. «Alcune persone che oggi sono adulti e vivono di musica hanno avuto la banda come trampolino di lancio», aggiunge Pedemonti.
Le idee non mancano: una è la creazione di una sede che diventi polo multifunzionale al servizio della banda e per la comunità. «Nel 2019 abbiamo lanciato un concorso per architetti under 40», ricorda il presidente, «a cui hanno partecipato in quindici e che è stato vinto da Carolina Medici di Olgiate Comasco. Noi ora non abbiamo una sede e il concorso era per un progetto che si leghi a questo ma nel senso di una struttura multifunzionale, vicina alla scuola, su un terreno comunale. Stiamo coinvolgendo enti e privati in grado di erogare contributi con l’obiettivo che la struttura possa fungere anche da sala teatrale, per mostre, come aula magna. Il territorio di Valsolda è ricchissimo di arte», conclude Cristian Pedemonti, «e secondo noi una struttura del genere è importantissima».
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