L’OMAGGIO
Folla per l'ultimo abbraccio a Ercole Spada
A Torino i funerali del designer di Busto Arsizio

Una cerimonia sobria ma particolarmente intensa e sentita: nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Cavoretto, vicino al Lingotto di Torino, sono stati celebrati i funerali di Ercole Spada, car designer nato a Busto Arsizio e apprezzato a livello internazionale, morto domenica a Sestriere all’età di 88 anni.
Era piena di gente la chiesa di Cavoretto, con tanti parenti arrivati da Busto e diverse figure di spicco del mondo dell’automotive (tra gli altri, Guido Portinari, presidente di Zagato Club). Ercole Spada – premiato nel 2021 dal Comune di Busto con il premio “Enrico Dell’Acqua” – ha messo la firma su decine di modelli tra i più affascinanti della storia dell’auto, collaborando con marchi come Aston Martin, Audi, Bmw, Ferrari.
Toccante il ricordo del figlio Paolo, oggi a capo dello studio Spadaconcept fondato insieme al padre: «Ciao papà, alla fine il progetto più importante che hai immaginato è arrivato – le parole pronunciate da Paolo Spada nel corso del funerale celebrato da don Maurizio De Angeli -. Esattamente come desideravi tu, anche se stavolta l’autore non sei stato tu ma il designer e progettista più importante di tutti, ossia Dio. Eri nelle tue amate montagne, circondato dai tuoi affetti più cari. Desideravi congedarti ancora nel pieno delle tue capacità intellettive e motorie, ma soprattutto con dignità, senza gravare su nessuno e senza troppo rumore».
Ricorda con commozione lo zio Ercole anche il consigliere comunale bustocco Francesco Attolini: «Nei momenti importanti della mia vita, lo zio c’è sempre stato – sottolinea Attolini -. Quando ho fatto il Car a Torino nei carabinieri, nei miei giorni di libera uscita veniva a prendermi da Cavoretto a Porta Nuova, ed era stato molto felice di vedermi in divisa alla consegna degli alamari dopo il giuramento. Mio figlio si chiama Andrea, come suo figlio, scomparso a soli 14 anni per una grave malattia. Un dolore immenso che la famiglia Spada ha affrontato sempre con grande fede. Proprio come quando disegnava le auto, zio Ercole non amava il superfluo: badava all’essenziale».
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