L’INTERVENTO
Furti a raffica con gamba ingessata: arrestato
Tunisino di 38 anni fermato a Varese dai carabinieri

Un furto dopo l'altro, nel giro di un'ora. Prima una bicicletta elettrica rubata davanti a un bar, poi una razzia da oltre 1100 euro in un negozio di viale Milano. Il protagonista è un uomo di 38 anni, nato in Tunisia e formalmente residente a Parigi, ma di fatto domiciliato a Sesto San Giovanni. È stato arrestato dai carabinieri nel pomeriggio di giovedì 7 agosto a Varese, al termine di una sequenza di azioni innescata anche dall'abuso di alcol.
Il primo colpo - secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine - è avvenuto in via Adamoli, dove una bicicletta elettrica parcheggiata davanti a un bar è scomparsa nel nulla. A incastrare il ladro è stato un filmato registrato dalla telecamera di sorveglianza dell'esercizio: si vede l'uomo con una gamba ingessata armeggiare attorno alla bici, tentare di avviarla e infine spingerla fuori dall'inquadratura.
Passano circa cinquanta minuti, e lo stesso individuo si introduce nell'Emy Store di viale Milano. A quel punto si impossessa di un orologio, alcuni bracciali, anelli, un paio di occhiali e un profumo, prelevandoli da un banco espositivo. Dopo aver strappato le placche antitaccheggio, nasconde tutto nei pantaloni e in un borsello. Ma prima che possa oltrepassare l'uscita, viene intercettato dall'addetto alla sicurezza, che lo blocca e allerta immediatamente i carabinieri. Quando i militari arrivano, trovano la refurtiva a terra: l'uomo è collaborativo e viene arrestato.
Questa mattina, venerdì 8 agosto, il trentottenne è comparso davanti al giudice Stefania Brusa per l'udienza di convalida (pubblico ministero Arianna Cremona). Difeso dall'avvocato Paolo Conti, ha dichiarato di essere disoccupato, di essere stato sposato con un uomo conosciuto a Napoli e di trovarsi più o meno stabilmente in Italia dal 2015. Ha ammesso il furto all'interno del negozio ma ha negato di aver rubato la bicicletta: «Ero con un amico marocchino, avevamo preso due birre. Mi ha detto di portare via la bici perché aveva le mani occupate. Pensavo fosse sua e lui poi l'ha portata via».
Il giudice ha convalidato l'arresto e disposto il divieto di dimora nella provincia di Varese, come richiesto dal pubblico ministero. Il difensore aveva chiesto l'obbligo di firma e ha annunciato l'intenzione di ricorrere al rito abbreviato nel processo che si terrà dopo la pausa estiva.
Il passato del trentottenne è segnato da cinque condanne per furto e per rapina, e l'uomo ha anche diversi precedenti di polizia. Nonostante la gamba ingessata, la sua attività criminale non si è arrestata, anche se il difensore ritiene inverosimile che in questo stato abbia rubato la bicicletta parcheggiata in via Adamoli.
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