IL BRUCO TEMUTO
Emergenza processionaria nei boschi
In anticipo perché fa caldo. Rischio irritazioni per uomini e animali domestici: i consigli

Lungo la superstrada 336, tra Gallarate e Malpensa, è stata segnalata la presenza della processionaria, il bruco peloso conosciuto per via della sua abitudine di muoversi in fila indiana, anche se a renderlo davvero noto e temuto è l’effetto urticante dei peli di cui il suo corpo è ricoperto.
In questi giorni questo tema è tornato all’attenzione di chi passeggia per i boschi del Parco del Ticino (anche se l’ente precisa che non tutti sono di sua diretta proprietà) poiché, solitamente, questi insetti iniziano a comparire verso i primi di marzo ma, con un inverno praticamente inesistente e caratterizzato da temperature miti, la loro attività è iniziata prima. Anche l’anno scorso la stessa emergenza si era registrata a Busto Arsizio.
POSSONO GENERARE PRURITO
L’attenzione sulle processionarie è giustificata dagli effetti che i peli hanno sull’uomo e sugli animali domestici, come i cani. I rischi non sono gravi, ma non per questo vanno sottovalutati, soprattutto in caso di patologie pregresse.
Subito dopo il contatto con le bestiole si possono generare reazioni cutanee precedute da un forte prurito; così come si possono verificare congiuntiviti e infiammazioni delle vie respiratorie (provocate dall’inalazione dei peli urticanti).
Ovviamente, gli effetti variano da persona a persona, ma possono riguardare anche i propri “amici a quattro zampe” che, se ingeriscono le larve, possono manifestare disturbi simili.
NON TOCCARE I TRONCHI
Tuttavia, è possibile difendersi dalle processionarie e, in questo caso, la Regione Lombardia viene in aiuto con un documento informativo in cui sono descritte alcune azioni che si possono facilmente mettere in pratica.
Per quanto riguarda la tutela personale, i consigli sono principalmente quelli dettati dal buon senso: evitare di addentrarsi nei boschi colpiti dal bruco (riconoscibili per via dei vistosi nidi di seta) e quindi non sostare nelle vicinanze delle piante colpite.
E ancora: non effettuare lavori che potrebbero smuovere i peli urticanti, non toccare i tronchi degli alberi infestati, così come si sconsiglia vivamente di toccare i nidi e gli insetti stessi.
GLI ALBERI SPOGLIATI
Sono diverse le misure che si possono adottare in caso di contatto: lavarsi e cambiare gli abiti, non grattarsi, trattare la pelle pulita con un prodotto antistaminico e, se i sintomi continuano a manifestarsi, recarsi da un medico.
Le processionarie non hanno effetti solo sulla salute delle persone, ma anche su quella dei boschi. Infatti, «nonostante la modesta dimensione, le larve sono dotate di forti mandibole in grado di fagocitare i duri aghi già subito dopo la nascita. In poco tempo, spogliato completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo nutrimento», descrive la scheda tecnica della Regione, che prosegue con alcune indicazioni per prevenirne l’ampia diffusione.
«Alle cause di deperimento delle querce locali si aggiunge l’azione dei lepidotteri defogliatori, come processionaria della quercia, che causano anche gravi problemi di salute pubblica», è confermato sul sito dell’ente del Parco del Ticino, il quale si è già attivato per disinfestare i boschi sotto la propria amministrazione.
© Riproduzione Riservata