IL REPORTAGE
Tutti i segreti dell’ex Cardano
Dentro la scuola costruita a fine Ottocento e vittima del degrado: ora andrà all’Istituto Sacro Cuore
«Comprensione: 10. Conoscenza dei contenuti: 10. Bravo!». Si legge così in fondo al foglio di protocollo della verifica di letteratura datata 12 aprile 2010. Francesco ha fatto proprio un buon lavoro. Spiace, allora, che il suo elaborato sia buttato in un mucchio, insieme a tanti altri, in un locale dell’ex scuola media Gerolamo Cardano in via Bottini.
Ci sono verifiche di storia sulla Rivoluzione francese e di religione con le domande a multipla scelta: «Chi è il modello perfetto per i Cristiani? a. ciascun uomo, b. Gesù, c. Mosè, d. Francesco d’Assisi, e. Padre Pio?». Non manca l’English Test. Tutto abbandonato per i corridoi dell’istituto.
L’ORIGINARIA VOCAZIONE
Benvenuti dentro un edificio che tutti i gallaratesi conoscono e molti sono legati da un profondo affetto perché lì ci hanno portato i figli a studiare o perché, essi stessi, lo hanno frequentato.
Proprio in questi giorni si è riparlato dell’ex scuola di via Bottini perché l’immobile comunale sarà affidato all’Istituto Sacro Cuore e manterrà la sua originaria vocazione d’istruzione.
L’operazione è complessa ma porterà al recupero totale dell’opera e alla rinascita di un polo scolastico.
Adesso, però, ci sono solo scritte sui muri e degrado dentro quei corridoi, quelle aule e quel cortile che per tanti anni hanno ospitato le giovani generazioni dei gallaratesi.
C’È UN ALBERO DI FICO
Il primo impatto non è dei più simpatici perché l’esterno della scuola si presenta ben poco accogliente.
La facciata di via Bottini è pasticciata, mentre il cortile è la più classica delle selve oscure.
La vegetazione cresce rigogliosa, soprattutto a fianco del torrente Arno, mentre nell’area posteriore della scuola c’è persino un albero di fico con tanti frutti maturi.
Tra le fronde si nasconde una tettoia che serviva per il ricovero delle biciclette, mentre per terra sono buttate alcune sedie rovesciate, un canestro, rifiuti, uno spazzolino del gabinetto, un estintore e alcuni addobbi natalizi.
«MORTE AI CAPITALISTI»
L’interno è caratterizzato dalle scritte sui muri. Segno che qui passano i writer.
Lo si capisce anche dalle bombolette lasciate a terra e da qualche mascherina. Ma non sembra nessuno ci abiti.
Probabile che qualche ragazzo entri, pasticci i muri e rompa i vetri. Poi se ne vada. Null’altro.
Una sintesi dei messaggi scritti con lo spray?
«Occupa e resisti», «Padroni maiali e domani prosciutti», «Ordine è male caos è bene», «Combatti la povertà rivolta la crisi», «Brucia le banche e rapina le chiese», «Morte ai capitalisti» e via di questo passo.
Il tema politico va per la maggiore, affiancato da quello (meno pubblicabile) di carattere sessuale. Dalle finestre (rotte) si vedono gli immobili che stanno di lato dell’ex Alceste Pasta e le palazzine nuove di via Fogazzaro.
Nei sotterranei si trova di tutto, dai computer rotti, alla fotocopiatrice, agli attrezzi sportivi.
L’odore di muffa ha il sopravvento su tutto il resto. Pure i bagni sono invasi da ragnatele e calcinacci caduti dal soffitto e dalle pareti.
IL RILANCIO DELLA CITTÁ
In questi luoghi l’amministrazione di centrosinistra di Edoardo Guenzani avrebbe voluto realizzare un grande polo bibliotecario per rivitalizzare la città dal punto di vista culturale.
Bell’idea ma molto costosa.
Non a caso la giunta di Andrea Cassani, appena insediata, ha cassato l’intervento e ora spera che l’operazione promossa dall’Istituto Sacro Cuore vada in porto: pubblico e privato riuniti per rilanciare un luogo simbolo della città.
Questa è la chiave per il recupero dell’ex scuola Gerolamo Cardano. Questa è la sfida per il rilancio della città.
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