TIRO A SEGNO
Mazzetti, oro e pass olimpico
La gioia del gallaratese campione continentale: «Non era scontato». A Tokyo punta a migliorare il sesto posto di Rio

Aveva tredici anni quando chiese per la prima volta a papà Sandro di portarlo al poligono. «Volevo provare», racconta oggi Riccardo Mazzetti, fresco conquistatore della carta olimpica per Tokyo, cioè il pass che gli permette di partecipare ai Giochi del 2020 nella specialità della pistola automatica 25 metri.
Il gallaratese trentacinquenne ha appena vinto gli Europei di Bologna e non dimentica quei momenti in cui decise di seguire la sua passione: «Era bello e mi divertivo insieme a un gruppo di altri giovani». Da allora ad oggi Mazzetti ne ha fatta tanta di strada. Ha partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 dove si è qualificato alla finale arrivando sesto e ha in curriculum una serie sterminata di titoli italiani («non ricordo neanche più quanti») oltre alla vittoria della Coppa del Mondo nel 2014 con record mondiale a quota 35 (battuto un paio d’anni dopo da un coreano a 38 ma tuttora primato europeo) e diversi altri piazzamenti di livello internazionale, tra cui il terzo posto agli Europei 2009.
Una carriera top per un personaggio che fa della semplicità la propria cifra dominante: «Il poligono ormai è come la mia casa. Mi sento a mio agio quando sono lì», spiega. Le vittorie non arrivano a caso: «Ho lavorato parecchio per raggiungere questi risultati».
A Bologna è stata l’apoteosi con il pubblico che lo sosteneva e credeva nella sua affermazione: «Non era affatto scontato che vincessi, ma ce l’ho fatta grazie alla grande carica che mi hanno dato i tifosi».
Precisione e grande velocità di esecuzione per Mazzetti che ha battuto il fortissimo tedesco Reitz (31) e il russo Sukhanov (26). Assieme all’azzurro ha ottenuto il pass l’azero Lunev.
Ora la mente è già proiettata su Tokyo. Il gallaratese non vuole ripetere l’errore d’inesperienza di Rio: «Sono arrivato lì molto preparato ma forse ho sprecato troppe energie nervose per raggiungere l’obiettivo della qualificazione. Ora potrò gestirmi meglio, avendo già ottenuto la carta olimpica». Dopo tanti anni di allenamento in Germania, Riccardo tornerà in Italia e tirerà tra Milano, Bologna e Verona, difendendo sempre i colori dell’Esercito. «Ringrazio il gruppo sportivo. È grazie a loro che sono qui». E alla sua grande passione.
© Riproduzione Riservata