LA NOVITÀ
Metropark: adesso si paga
Pendolari colti di sorpresa dalla sbarra abbassata. Auto ovunque nelle strade vicine
«Almeno puliscano e disegnino le righe». L’auspicio, raccolto al volo all’ingresso del parcheggio, è di un pendolare gallaratese che per lasciare l’auto al Metropark di via Galvanigi deve pagare.
Una sorpresa per molti vedere la sbarra abbassata, il cartello con le tariffe orarie e la cassa automatica in funzione.
Sebbene sul sito del servizio fornito nei pressi delle proprie stazioni dalle Ferrovie dello Stato compaia l’avviso del passaggio dalla gratuità al pagamento e pure in loco siano appesi fogli informativi sulla novità a partire dal 17 giugno. In realtà è da ieri che si deve mettere mano al portafoglio. Come un altro pendolare rimarca: «Oggi (appunto ieri, ndr) ho trovato per la prima volta giù la barriere». E dopo lo stupore iniziale, dal quale scaturisce un minimo di contrarietà causa perdita di benefit, c’è l’accettazione di buon grado del cambio di sistema che, comunque, propone costi ridotti a chi prende il treno per recarsi al lavoro. Intanto, però, nelle strade intorno all’area delle Fs, nel primo giorno a tariffa oraria le macchine sono sistemate in ogni angolo libero.
UN QUINTO
Eh, già. Del resto, se si può evitare di pagare, si evita. I parcheggi fantasiosi nella vicina via Trieste, ad esempio, lo dimostrano. E lo dimostra pure il numero di auto contate alle 11.30 di ieri al Metropark: 54. In pratica, un quinto scarso dei posti a disposizione. Invece su entrambi i lati del tratto chiuso di via Galvanigi, quello dell’ingresso, non c’è un centimetro a disposizione e una trentina di vetture sono in fila senza soluzione di continuità.
TARIFFE E ABBONAMENTI
L’unico punto lasciato libero è il passo carraio del posteggio delle Ferrovie. Varcato il quale ci si imbatte nella sbarra e nell’apposito cartello con i costi. Sono tre le tariffe: la diurna di 80 centesimi per ogni ora o frazione, la notturna dimezzata a 40 cent sempre per ogni ora o frazione e la giornaliera di 8 euro dal momento di ingresso alla mezzanotte. Poi ci sono gli abbonamenti mensili. In tal caso sono quattro le tipologie: l’ordinario di 50 euro; quelli per gli abbonati al treno da 35 (dal lunedì al sabato, festivi esclusi, dalle 6 alle 22) e da 40 euro (da lunedì a domenica dalle 6 alle 22); quello valido tutti i giorni per i residenti delle via Galvanigi, Ragazzi del ‘99 e Trieste da 35 euro; la vendita avviene sul posto durante gli ultimi cinque giorni lavorativi del mese. Gli stalli sono 266 (destinati ai diversamente abili sono 6 ed esterni), l’accessibilità è a 24 ore, l’assistenza ai clienti è data via citofono dalle 6 alla una. Inoltre, per andare incontro ai pendolari anche in queste seconda metà di giugno, Ferrovie dello Stato offre abbonamenti settimanali a 15 euro: sono acquistabili alla cassa automatica.
UNO SCOPO PRECISO
«Al fine di garantire la sicurezza, la pulizia e il decoro del parcheggio e di assicurare l’assistenza alla clientela in ogni fase del servizio, verrà ripristinata la sosta controllata e tariffata». Ciò è specificato nell’avviso apparso sul sito di Metropark. Dunque, il cambiamento è legato a uno scopo preciso. Ovvero, risistemare l’area di sosta che attualmente non è disastrata, ma sicuramente non all’altezza di un costo orario. A cominciare dalle strisce degli stalli praticamente inesistenti. «Certo, da zero a 35 euro sono 35 euro in più al mese, ma uno se ne fa una ragione», sottolinea il pendolare di prima. «Però lo sistemino».
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