LA SEDUTA
Gallarate: minuto di silenzio e attacco all’ordinanza antimaranza
Raccoglimento in Consiglio comunale condiviso da tutti i capigruppo. Il Pd: «La misura antimaranza si è rivelata un flop totale»

Un momento di silenzio, l’ultima seduta del Consiglio comunale di Gallarate (mercoledì 24 settembre) quando, su proposta condivisa da tutti i capigruppo, è stato osservato un minuto di silenzio. Un consiglio molto tecnico nel quale però, ad attirare l’attenzione del Partito Democratico sono stati gli esiti - riportati dall’assessore alla Sicurezza, Germano Dall’Igna - sull’ordinanza anti-maranza. «Tante grida di manzoniana memoria ma nessuna vera azione per migliorare la sicurezza a Gallarate, soprattutto nella zona della stazione, che - sottolineano i dem - continua a restare fuori controllo».
Momento di riflessione
A introdurre il gesto è stato il presidente del Consiglio comunale, Marco Colombo, che ha voluto ricordare come le richieste di raccoglimento siano arrivate da più parti. «Le richieste riguardavano eventi legati alla vita sociale e politica delle ultime settimane – ha detto – Non sono accaduti sul nostro territorio, ma rappresentano il clima teso e preoccupante che stiamo vivendo».
Colombo ha sottolineato l’importanza di dare un segnale condiviso, evitando che il minuto di silenzio diventasse terreno di divisione. Poi, con un tocco personale, ha raccontato un episodio: «l’altra sera, guardando il telegiornale, mia figlia mi ha chiesto: “Ma tu sei team Palestina o team Israele?”. Questa domanda fa riflettere e dimostra quanto siamo immersi in un clima che riduce tutto a uno schieramento, senza spazio per il pensiero critico o per una discussione seria». Il sindaco Andrea Cassani ha affidato ai social il suo commento. «Un momento di riflessione e di vicinanza, per ricordare il valore della vita e l’importanza della solidarietà in circostanze così dolorose» ha scritto il primo cittadino in relazione al minuto di silenzio in memoria (anche) di Charlie Kirk. «Un tributo doveroso da parte di chi come me e tanti altri consiglieri, sin da giovane, si è avvicinato alla politica e si è appassionato al dibattito politico».
Flop totale
Il Pd non ha dubbi, l’ordinanza antimaranza si rivela un “flop totale”. Doveva essere la misura simbolo della giunta Cassani per riportare sicurezza in città, ma a distanza di mesi l’ordinanza “antimaranza” si rivela per quello che il Partito Democratico aveva già previsto: un bluff. In consiglio comunale l’assessore Dall’Igna ha snocciolato i numeri: Zero sanzioni per gli assembramenti vietati su gradini e marciapiedi, due multe per la somministrazione di alcolici (2.000 euro in tutto) e 26 per consumo in strada, per un totale di 1.300 euro. Dati che, messi nero su bianco, secondo i dem smontano la retorica del sindaco, che a maggio sbandierava la misura come “innovativa” e capace di ripulire la città.
Solo propaganda
Il divieto di assembramento (“norma che persino il prefetto aveva invitato a correggere perché incostituzionale”) è rimasto lettera morta. “Il sindaco, che si scagliava contro il prefetto che lo invitava a rettificare l’ordinanza sul punto, consapevole della figuraccia - evidenziano dal Pd - è scappato dall’aula alla chetichella momento del question time, lasciando a rispondere il povero assessore Dall’Igna, che aveva invece messo da parte quando si trattava di presentare pomposamente le misure a maggio”. Un copione, secondo alcuni, già visto ovvero grande clamore sui social per annunciare le misure, silenzio e fughe quando si tratta di fare i conti con la realtà. Intanto in piazza della stazione, quella che dovrebbe essere la cartina al tornasole di qualunque politica sulla sicurezza, la situazione riportata anche dai dem resta immutata: cespugli usati come cestini improvvisati, bottiglie vuote ovunque, degrado a cielo aperto. Altro che sicurezza: la “grande ordinanza” si è ridotta a un mucchio di multe irrisorie e nessun cambiamento tangibile. Per il PD, servirebbero ben altre azioni: un presidio fisso della polizia locale, progetti educativi, interventi urbanistici e un rafforzamento dell’organico. “Meglio vendere fumo, meglio fare propaganda sui social, sorseggiando un caffè probabilmente corretto a grappa e urlando ogni 10 secondi contro un capro espiatorio immaginario - concludono i dem - Alla faccia delle esigenze di sicurezza che avvertiamo ogni giorno a Gallarate”.
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