CONTROLLI
Mirko Oro show in piazza
Il 46enne è stato denunciato dalla polizia per oltraggio: colpa della mascherina

Ha schivato l’arresto di poco, Mirko Rosa, meglio conosciuto come Mirko Oro, nome d’arte che gli era derivato dalle attività di compro oro di cui era titolare. Questa mattina, martedì 7 aprile, poco lontano da casa sua, quindi in pieno centro storico a Gallarate, il quarantaseienne - noto alle forze dell’ordine e al Palazzo di giustizia per una serie di guai giudiziari in cui è finito - ha rimediato l’ennesima denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale e per falsità materiale. È stata la polizia di via Ragazzi del ‘99 a fermarlo per capire cosa ci facesse in giro in spregio al decreto del Governo che costringe tutti in casa salvo necessità comprovate.
Rosa, manco a dirlo, non indossava la mascherina diventata obbligatoria da domenica 5 aprile e gli è stato fatto notare dagli agenti. «Sto andando in farmacia a comprarla», ha sostenuto, piuttosto innervosito. E quando gli è stato richiesto il documento per l’identificazione è esploso: ha iniziato a urlare e a insultare gli operanti, a inveire contro i provvedimenti disposti per arginare la pandemia, a lanciare minacce assortite.
Del resto la polizia gli ha contestato l’alterazione della carta di identità che, nella sua versione originale, non consente l’espatrio. L’imprenditore quarantaseienne a quanto pare l’ha resa valida senza alcuna raffinatezza grafica. I poliziotti se ne sono accorti subito - anche perché il controllo in banca dati non mente - e Rosa ha perso ogni controllo.
«Se volete arrestarmi vi do un buon motivo io per farlo, scendete dall’auto che vi spacco di legnate», ha sbraitato. A quel punto sono stati chiamati i rinforzi. Ci sono volute sei pattuglie, comprese quelle dei carabinieri e dei vigili urbani, per accompagnarlo negli uffici di via Ragazzi del ‘99, in ogni caso il pubblico ministero di turno, Nadia Calcaterra, non ha ravvisato gli estremi per procedere con un eventuale arresto.
Il quarantaseienne dà però un’altra ricostruzione della storia: «Uscivo dalla farmacia e avevo la mascherina, la indossavo altrimenti mi avrebbero fatto la contravvenzione. Ne volevo comprare una di quelle lavabili, nuove. Ero a 200 metri da casa, perché è da quasi un anno che vivo qua, con tutta la gente che si muove senza motivi perché devono impuntarsi su di me?». E aggiunge: «Il documento è usurato, io non ho falsificato niente».
A gennaio Mirko Rosa era stato denunciato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni aggravate: picchiò un elettricista che, proprio durante il trasloco da Rescaldina a Gallarate, gli avrebbe fatto sparire beni e arredi per circa 70 mila euro.
La polizia, diretta dal commissario capo Luigi Marsico, in questi giorni ha rafforzato i servizi di controllo anche con l’ausilio del Reparto prevenzione crimine della Lombardia, a tutela della collettività, minacciata dal virus che sta falcidiando mezzo mondo. Ma anche per contrastare gli irriducibili della delinquenza, perché nonostante le oggettive difficoltà, gli spacciatori continuano a spacciare, i ladri si arrangiano dove possono e le famiglie disastrate non sono diventate improvvisamente armoniose.
L’impegno è massimo e purtroppo per ora non si vede la luce in fondo al corona tunnel.
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