L’INDAGINE
Maxirissa, prima denuncia: è una ragazza
Gallarate, diciottenne nei guai per il violento parapiglia in cui è rimasto ferito alla testa un minorenne

La prima persona identificata e denunciata per rissa aggravata dalla polizia per il pestaggio - una flash (mob) rissa - andato in scena a Gallarate venerdì 8 gennaio, nel pomeriggio, in pieno centro è una ragazza di 18 anni. Altri coinvolti sono stati identificati e nelle prossime ore saranno denunciati.
Gli investigatori del commissariato di via Ragazzi del ‘99 guidati dal commissario capo Luigi Marsico continuano a lavorare senza sosta dopo aver acquisito le immagini della videosorveglianza e i due borsoni del Varese Calcio contenenti una mazza da baseball, una montagna di sassi, catene e un coltello da cucina, probabilmente prelevato da casa dai ragazzi.
Sono partiti dal 14enne ferito e strappato dalle mani degli aggressori da dei passanti: ferito alla testa ma non grave, il giovane è stato reticente e poco collaborativo anche se pare che facesse parte di una delle due fazioni in piazza.
Stando alla ricostruzione, i giovani si sono organizzati su diverse piattaforme social, emulando analoghi episodi in altre parti d’Italia.
Gli agenti del Commissariato, coordinati dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, e in stretta collaborazione con la Squadra Mobile di Varese, la Compagnia dei carabinieri di Gallarate e la polizia locale di Gallarate (che nell’immediatezza dei fatti ha provveduto al primo intervento ed ha sequestrato due borsoni), hanno già individuato e denunciato a piede libero la diciottenne, di cui hanno accertato il coinvolgimento nei fatti.
Grazie all’impegno congiunto delle istituzioni, gli investigatori stanno ora procedendo all’identificazione degli altri responsabili dell’evento, isolato ma di forte impatto sociale, che saranno deferiti all’autorità giudiziaria competente per il reato di rissa aggravata perché il 14enne ha riportato lesioni durante l’aggressione.
Intanto resta alta l’attenzione in città: gli investigatori coordinati dal pm Nadia Calcaterra stanno accertando l’antefatto anche se non è escluso che un gruppo ristretto - quello che poi si è pestato - abbia organizzato la rissa con decine di spettatori attraverso un appuntamento sui social nel quale si comunicava la location prescelta e l’orario. Trattando la rissa come uno spettacolo qualsiasi.
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