SUL PALCO
«A tutto Teo per farvi ridere»
Il Condominio di Gallarate punta su Teocoli che riporterà presto Caccamo in tv
“Tutto Teo” al Teatro Condominio questa sera, sabato 30 marzo, alle 21. Protagonista Teo Teocoli (con la sua band) che in qualche modo gioca in casa. «Vengo spesso a Varese perché mia moglie e le mie figlie sono varesine. Abitiamo a Milano ma abbiamo tenuto la casa vicino a San Fermo, Belmonte, al confine con Velmaio, dove torniamo quasi regolarmente al sabato».
Le capita di incontrare vecchi amici come Massimo Boldi o Renato Pozzetto?
«Di rado, ognuno è preso dai suoi impegni. Con Max, compagno indimenticabile Cipollino ai tempi di Antennatre, abbiamo sempre idea di fare cose insieme ma non troviamo mai l’occasione giusta: lui poi si è dato al cinema...».
Lei molto meno, per quale motivo?
«Perché non ho voluto fare i film che ha fatto lui: troppo impegnativi, non è nelle mie corde. Lui invece ci riesce da 30 anni, ancora adesso si impegna nel farli, ha un gran fisico, lo stimo per questo, io preferisco la comodità del varietà».
Con grande entusiasmo a dispetto di qualche primavera alle spalle.
“Ho sempre avuto l’entusiasmo di un bambino, non smetterò mai. Anche se ultimamente il lavoro non è più remunerativo come un tempo a me non interessa, lo voglio fare lo stesso perché è la mia vita, la mia grande passione a cui non voglio rinunciare mai».
Cosa c’è in “TuttoTeo”?.
«Tutto quello che sono io, le verità artistica che ho vissuto in 50 anni di lavoro, dalle esperienze con Celentano a quelle con Lucio Battisti. Racconto di come mi sono trovato spesso ad essere testimone di momenti storici, a volte involontariamente, ma ci sono anche i vari personaggi come Caccamo, che pur essendo inventato è diventato un personaggio reale a Napoli, tanto che nella curva del San Paolo ha spesso campeggiato uno striscione in suo onore».
Personaggio eterno?
«Sicuramente, tanto che a breve sarà protagonista nel programma di Fabio Fazio su Rai Uno per quattro puntate, sono molto contento sia per Caccamo che per potere ancora lavorare con Fabio, grande amico è grande professionista».
I suoi personaggio li ha resi attuali o punta sulle battute storiche?
«I personaggi sono sempre attuali, perché il pubblico si entusiasma appena indosso la maschera. Inizia lo spettacolo e subito mi chiedono Adriano Galliani, un personaggio che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni come quello reale se penso al grande Milan. Come pure tutti gli altri, una volta che li imiti puoi dire qualsiasi cosa che la gente ride e si diverte. Di più, li aspetta, sento quando li faccio che in sala c’è voglia di vederli anche con delle battute nuove».
Che effetto fa imitare questi personaggi, c’è sempre un po’ di Teo dentro?
«Direi di sì anche perché non ritengo le mie delle semplici imitazioni. Entrare nei panni di altri mi permette di dire cose mie che non potrei dire diversamente, negli anni sono impazzito nel cercare e provare in continuazione nuove maschere. Ho mandato fuori di testa mia moglie anche perché io parlo davvero con i miei personaggi, li considero degli amici e mi preoccupo se sono costretto ad abbandonarli per un po’».
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