DELIVERY
Glovo accelera a Varese: dal caffè alle medicine
Spesa veloce, farmaci e nuovi servizi digitali, la città scopre il quick commerce. L’azienda ha avuto un impulso: consegne a casa e nuove abitudini in un mondo sempre più veloce

Serve un caffè caldo o la spesa dimenticata prima che inizi la partita? A Varese sempre più persone rispondono con un clic su Glovo, la piattaforma spagnola che ha già gestito oltre 1 miliardo di ordini nel mondo. Un dato che racconta una rivoluzione silenziosa che si vede anche tra le strade della città e nei paesi intorno al lago. Il 2024 ha segnato per Glovo un anno record con un miliardo di euro di fatturato generato dal quick commerce, le consegne rapide entro 30 minuti, un segmento cresciuto del 50% in un solo anno. Un segnale che conferma come la spesa veloce e i piccoli acquisti last minute stiano diventando la nuova normalità anche a Varese, dove l’app consegna non solo pizze e poke ma anche generi alimentari, fiori e farmaci, ampliando le possibilità di negozi e botteghe locali che riescono a intercettare nuova clientela e a garantire un servizio a chi lavora da casa o a chi non può spostarsi. Glovo si muove grazie a una rete di 120.000 rider attivi ogni mese e 150.000 esercizi partner che utilizzano la piattaforma per rafforzare la propria presenza sul mercato, un sistema che ha cambiato le abitudini di acquisto anche tra i varesini e che spinge le piccole realtà locali a confrontarsi con la necessità di digitalizzare i propri servizi. Ma dietro la comodità della consegna rapida si nasconde anche un tema di equità: Delivery Hero, la casa madre di Glovo, ha accantonato 253 milioni di euro per coprire eventuali contenziosi e contributi arretrati legati allo status dei rider in Italia tra il 2016 e il 2024. A Varese Glovo non è più solo un servizio per la cena del sabato ma una leva economica che sta ridisegnando il modo di fare acquisti, integrando le esigenze delle famiglie, dei giovani e degli anziani che trovano nell’app un alleato per gestire la quotidianità, trasformando un gesto che sembrava temporaneo in una nuova abitudine destinata a crescere. La sfida ora è bilanciare velocità e tutele, garantire sostenibilità economica a rider e negozi e accompagnare un fenomeno che non è più solo digitale ma parte dell’economia reale della provincia.
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