RISCHIO SCONGIURATO
Gorla Minore, stop alle esondazioni grazie alle vasche
L’opera, ormai quasi conclusa, preziosa per contenere il torrente Fontanile durante l’ondata di maltempo: «Ci ha salvato»
Rischio esondazioni scampato: se non ci fossero state le imponenti vasche di laminazione dell’impianto per contenere l’impeto del torrente Fontanile durante l’ondata di maltempo, anche l’area industriale di Gorla Minore sarebbe finita sott’acqua causando danni per milioni di euro e mettendo in ginocchio le aziende della zona.
VASCHE DI LAMINAZIONE PROVVIDENZIALI
«Ci saremmo ridotti come l’Emilia Romagna», esordisce il sindaco Vittorio Landoni parlando delle vasche di laminazione che hanno retto l’onda d’urto di luglio che ha messo in ginocchio la vicina zona del Saronnese. Le vasche sono un progetto finanziato da Regione Lombardia del valore di 7 milioni di euro che ha una lunga storia iniziata nel 2007, quando i sindaci da Tradate a Gorla Minore iniziarono a parlare dell’esigenza di risolvere il problema delle esondazioni. A contenere le acque ora ci sono enormi vasche scavate nel terreno dove c’erano i boschi. «Siamo consapevoli che ci sono criticità da risolvere e siamo verso la fine delle opere - spiega il primo cittadino, che segue i lavori iniziati una decina di anni fa - L’intervento è ormai nella fase finale, a settembre è prevista tutta la fase di collaudi».
LA GESTIONE
Sotto il profilo tecnico il sistema di vasche, finanziate con un primo progetto da 1.250.000 euro e con un secondo da 5.500.000 euro, è un’opera pressoché conclusa. «Al momento si sta discutendo anche su chi dovrà gestire le vasche che, ricordo, sono un progetto di Regione Lombardia. Il Comune di Gorla Minore in questo caso ha una funzione di controllo e siamo coinvolti anche nel progetto sul territorio. L’ipotesi più accreditata è che le vasche verranno gestite dal Consorzio Villoresi», afferma il primo cittadino che sta seguendo gli sviluppi. «L’attenzione è massima anche perché Gorla Minore in questi anni ha dovuto fare un enorme sacrificio rinunciando a parte del Bosco del Rugareto - che era stato di Maria Teresa d’Austria - con l’abbattimento di alberi secolari. Sono consapevole che si tratti di una ferita per la comunità e la scelta è stata fatta ancora prima che divenissi sindaco. Ma si è trattato di ragionare in termini di sicurezza dove ci sono aziende che danno lavoro a 500 famiglie. Tutti noi ricordiamo le esondazioni, le strade chiuse e le aziende allagate, i danni e le ripercussioni in un momento in cui non eravamo ancora di fronte all’emergenza climatica attuale».
IL RISCHIO SCAMPATO
Landoni ribadisce il concetto che senza l’intervento con le grandi vasche che contengono il troppo pieno e le acque del torrente, oltre alla pioggia che scende in pochissimo tempo, tutta l’area sarebbe finita sott’acqua. Del resto quando si iniziò a parlare di lavori, le aziende di importanza addirittura mondiale fecero sentire la propria voce. Improrogabile l’intervento che ora sta dando i risultati sperati. «I prossimi passaggi riguarderanno la gestione, anche perché c’è il tema ambientale che è già stato sollevato con la questione della distruzione dei nidi dell’uccello migratore gruccione avvenuta nel 2020», conclude il sindaco che rivendica un ruolo importante del Comune di Gorla Minore al tavolo delle decisioni per la gestione. «Di sicuro il nostro sarà un ruolo di controllo, la collaborazione è massima come è sempre stata in questi anni».
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