LA VICENDA
Hotel Capolago, seconda asta
Dopo il fallimento della società Ansafin base di vendita dell'albergo è di otto milioni e mezzo di euro
Nuovo capitolo nella vicenda del fallimento della società Ansafin, che fino all’inizio del 2012 era al vertice del gruppo dei fratelli Sandro e Antonello Polita, costruttori varesini con diversi interessi imprenditoriali, ormai da tempo al centro di una vera e propria bufera giudiziaria.
Il prossimo 14 maggio torneranno infatti all’asta diversi immobili che erano di proprietà dell'azienda, e tra questi spicca l’hotel di Capolago, "complesso turistico-alberghiero" in via per Bodio, con "attività alberghiera, licenza e arredi" e "con aree annesse destinate a parcheggio auto e prato". Si tratta dell’albergo che nel 2008 fu inaugurato in pompa magna prima dei campionati mondiali di ciclismo su strada e che l’ottobre scorso era stato già messo una prima volta all’asta con prezzo base pari a 9 milioni e 464.375 euro. A maggio il prezzo base sarà naturalmente più basso e si cercherà di ingolosire gli acquirenti mancati alla "prima" sessione con una cifra che partirà da 8 milioni e mezzo di euro.
Secondo tentativo anche per altri edifici che erano di proprietà di Ansafin. Si parla di quattro appartamenti nel comune di Valganna (la base d’asta a ottobre era pari a 595.700 euro, il prossimo 14 maggio sarà pari a 530.000 euro), di una palazzina in viale Borri, a Varese, "in fase di ristrutturazione molto avanzata, con 14 appartamenti e 18 garage" (la base d’asta passa da 3.508.000 euro a 3.150.000 euro), di una "vecchia costruzione, in disuso e in fase di ristrutturazione con terreni circostanti di pertinenza" anch’essa in via per Bodio, sempre a Varese (base d’asta in calo da 1.616.250 euro a 1.450.000), e infine di un ampio capannone in via Sacro Monte a Induno Olona, al momento affittato (a ottobre la base d’asta era, in questo caso, di 3.041.500 euro, mentre la prossima primavera sarà di 2.700.000 euro).
Il curatore del fallimento Ansafin è la dottoressa Luisa Marzoli, il cui obiettivo è naturalmente pagare i creditori della società che è sotto la sua gestione da quando il Tribunale di Varese ne ha decretato appunto il crac, nel gennaio del 2012.
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