L’INAUGURAZIONE
I Castelli di Cannero aprono al pubblico dopo oltre 500 anni
A conclusione di un progetto decennale di recupero dal 28 giugno si potrà visitare l’antica fortezza in mezzo al lago Maggiore

Vedendoli da lontano, dalla sponda varesina, sembravano una nave alla deriva o un isolotto in rovina. E, in effetti, è stato così per secoli. Fino a ieri, giovedì 12 giugno, quando i Castelli di Cannero restaurati sono stati presentati alle autorità e alla stampa, mentre sabato 28 giugno apriranno al pubblico per la prima volta nella storia. Situati a una decina di minuti di motoscafo dal molo di Cannero Riviera, si mostrano al visitatore con l’imponenza di un’antica fortezza. I bastioni e i muri a picco sul lago anticipano un viaggio nella storia del Lago Maggiore con, all’interno, un tocco di modernità.
L’ABBANDONO E LA SVOLTA
Il monumentale progetto di “rinascita” è durato oltre un decennio, è frutto di un investimento di circa 15 milioni di euro e restituisce alla collettività un luogo di straordinaria valenza storica, architettonica e paesaggistica. Abbarbicati su due isolotti di roccia, i complessi includono la rocca principale e l’edificio delle prigioni e diventano oggi un “museo di sé stessi”. Valicando la soglia della fortezza si entra in un labirinto di cunicoli e torri, muri e feritoie, scale, stanze d’armi e altri cimeli. Dopo 500 anni, quello che fu un luogo inavvicinabile, diventa un sito di cultura, in cui ripercorrere, attraverso la tecnologia, come la realtà aumentata, le vicende storiche di una sede che fu teatro di intricate vicende belliche. Gli studi negli archivi, le ricerche tematiche sulle strutture e una campagna archeologica durata quasi quattro anni hanno permesso di ricostruire la genesi del monumento e le trasformazioni storiche fino al restauro delle rovine. «Con questa opera – afferma Vitaliano Borromeo – i Castelli di Cannero tornano a essere un luogo vivo, aperto alla collettività». Mentre Marina Borromeo, responsabile dei progetti speciali di Terre Borromeo, commenta: «Oggi si aprono le porte di un luogo straordinario in cui la storia rivive, intrecciandosi strettamente con i panorami del lago ed esaltandone il fascino». Il percorso di visita, sviluppato quasi totalmente all’esterno, permette di accedere agli spazi della fortezza, recuperando gran parte dei percorsi di ronda. Alcuni ambienti interni ospitano approfondimenti museologici sulla storia della fortezza, del territorio e dei suoi protagonisti.
L’EVENTO
Di fronte a decine di autorità, tra cui 25 sindaci, il progettista Salvatore Simonetti ha raccontato l’impresa di un restauro impressionante (sono stati utilizzati 54.000 kg di malta calce!), in cui sono servite barche, gru e persino elicotteri, mantenendo intatte le due anime dei castelli: quella delle rovine e di una natura tipica del romanticismo che ha conservato a suo modo la fortezza, affascinando decine di artisti, e poi le vicende storiche legate agli Sforza, ai Visconti e ai Borromeo. «Siamo riusciti a recuperare – ha aggiunto Simonetti – anche affreschi, intonaci, graffiti e le firme delle maestranze». E chissà, magari, di notte, si potrà incontrare il fantasma di qualche pirata. Di certo, leggende a parte, oggi i Castelli di Cannero sono rinati. E in gran stile.
Il servizio completo sulla Prealpina di venerdì 13 giugno, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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