IL MESSAGGIO
I tanti grazie di Lavinia: «Mi avete salvato»
Cinque mesi da la tragedia in via Matteotti, a Varese. Dai medici alla famiglia: tutti i ringraziamenti nella lettera inviata alla Prealpina

Lavinia Limido sta provando a rifiorire dopo la tragedia del 6 maggio in via Matteotti a Varese quando l’ex marito Marco Manfrinati l’ha sfregiata e ha ucciso suo padre. Nel suo lento ma convinto cammino di rinascita - insieme al figlio e alla madre Marta Criscuolo - vuole ringraziare tutti quelli che le sono stati accanto. Per questo ha deciso di scrivere una lettera alla Prealpina. Intanto ieri nuovo processo al suo ex per il danneggiamento della recinzione della casa dei suoceri.
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Sono passati poco più di cinque mesi da quel terribile giorno, che ricordo con pur troppa vivida lucidità. E adesso, che le mie condizioni fisiche sono molto migliorate, è arrivato il momento di dire grazie. Tutte le persone che quel giorno sono intervenute per aiutarmi hanno contribuito letteralmente a salvarmi la vita, primo tra tutti mio papà. Con profonda riconoscenza vorrei dire grazie a tutto l’Ospedale di Circolo di Varese, dal quale sono stata assistita impeccabilmente a 360 gradi. Un particolare ringraziamento va quindi: al Prof. Dimitri Rabbiosi e alla sua squadra, per avermi ridato il mio viso; alla Dott.ssa Roberta di Stella, per l’assistenza che mi ha dato; al Prof. Giulio Carcano, primario del reparto di Chirurgia d’Urgenza e a tutto il personale medico del reparto di Terapia Intensiva Generale e di Chirurgia d’Urgenza e Trapianti intervenuti in mio soccorso, anche quando non ero cosciente per poterli ricordare oggi.
Grazie a tutto il personale infermieristico della T.I.G., in particolare ad Irene e Maria; a Nicoletta, che mi ha rimesso in piedi, alle logopediste Giada e Maddalena, al nutrizionista Nicholas, alla psicologa Giusy e a tutti coloro che mi sono stati accanto. So che senza di voi tutti non ce l’avrei fatta.
L’affetto di mio figlio, della mia famiglia, degli amici più cari, delle colleghe e dei miei professionisti è, ogni giorno, la cura più benefica. Grazie, mamma, per tenere sempre la barra dritta. Grazie, Lucrezia e Cecilia, per avere sospeso i vostri progetti per lavorare in azienda e coltivare quello che papà ci ha lasciato.
Grazie, a tutta l’Ecogeo e in particolare ad Elisa Moreni, per avere manutenuto il sorriso e la fermezza in questo momento così difficile anche per te. Grazie, Marco V., per quanto hai fatto per la mia famiglia in quelle terribili giornate. Grazie, Corrado Regalbuto, per esserci stato ogni giorno, a qualsiasi ora. Grazie, Ruggero e Massimiliano Ghezzo, per essere accorsi subito. Grazie, Gegè, per esserci stata sempre. Grazie, Marco Soffientini, per avermi ridato il sorriso.
Grazie, Alfredo e Lella Ambrosetti, per la vostra preziosa accoglienza.
Grazie ai miei amici di sempre.
Grazie ai miei vicini di casa tutti, per non esservi girati dall’altra parte ed essere intervenuti: per questo verrete encomiati dal Sindaco Galimberti. Grazie ai Dott. Moira Liberatore, Carla Bambozzi, Roberto Soru, e Marcello Diurni e ai miei avvocati Fabio Ambrosetti, Alessia Pasquali e Laura Hoesch e Massimo Mocchetti, perché siete sempre stati il mio scudo.
Grazie a tutti coloro, laici e non, che hanno pregato per me e per la mia famiglia.
Grazie alla cittadinanza di Varese, che ci ha fatto sentire il suo calore.
Grazie a tutti coloro che, in questo triste momento, hanno avuto la delicatezza di una parola, di una lettera, di un fiore, di un sorriso, di un gesto concreto e di un educato silenzio: tutti avete contribuito a farci sentire pensate.
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