L’EPISODIO
Iacchetti a Gavirate. Ma Saronno toglie il patrocinio
All'attore e presentatore ondata di affetto dopo lo scontro in tv

«Sei la nostra voce!»: il commento più calzante all’incontro di ieri sera, sabato 27 settembre, in sala Mura con Enzo Iacchetti, invitato alla presentazione del premio in ricordo di Gianni Rodari inerente la pace, è partito dal pubblico e gli applausi, tanti, gli hanno fatto da corona.
Grazie all’iniziativa di Gianni Lucchina, consigliere di minoranza della lista “Vivere Gavirate”, la città ha avuto a disposizione l’artista oggi al centro dei riflettori, divenuto simbolo di coloro che non vogliono più tacere. La gente era in piedi fuori dalla sala per ascoltarlo. E il laghèe, così si è definito, accolto con grande calore, ha dato subito avvio ad un momento molto vivace di grandi risate dietro alle quali sgorgavano riflessioni sul valore della pace «che saranno i nostri ragazzi a costruire», ha sottolineato da subito quando lo stesso Lucchina gli ha posto la domanda: «Come vivi il valore della pace?». «La pace non c’è. Nel mondo ci sono in corso 56 guerre. Gli unici che la vedranno saranno i nostri figli. Sono venuto volentieri a questo incontro perché il premio coinvolge i bambini. Sono convinto che la scuola avrebbe bisogno di molto più aiuto per crescerli in modo adeguato e non dovrebbe essere trattata come lo è adesso».
Le domande poste da Jenny Santi, da Enzo La Forgia, assessore alla Cultura di Varese, da Marco Fazio, assessore alla Cultura della Comunità Montana Valli del Verbano, hanno permesso a Iacchetti di spaziare in momenti che hanno riguardato la sua vita da comico («Il lago ci dà uno spirito matto», ha spiegato. «Ho fatto carriera con le cose che dicevano i vecchietti al bar, da cui ho tratto ispirazione»), ma è tornato spesso sulla parola “disumanità”.
«Chiunque deve avere pietà - ha ribadito - mentre invece c’è solo un grande desiderio di potere politico», ha detto riferendosi chiaramente allo scontro che ha vissuto nella trasmissione televisiva “È sempre Cartabianca”. «Mi sono visto, avevo una faccia inguardabile. Se mi avesse visto mia mamma mi avrebbe detto di farmi vedere da uno specialista - ha spiegato - Io sono un pacifista, ma se mi incazzo...».
IL CLIMA ATTORNO A LUI
Facendo ridere, ha descritto il clima di minacce che lo circonda: «Una persona mi ha scritto: “Vengo ad ucciderti oggi alle 19,35”. Io ho pensato che quando fosse arrivato l’avrei convinto a non farlo. L’ho aspettato fino alle 19, poi ho cenato. Mi hanno invitato a fare il comico senza rompere i coglioni».
A giorni verrà pubblicato un suo libro intitolato “25 minuti di felicità”, edito da Bompiani. Molti Comuni sponsorizzano la sua presentazione. Fra loro anche Saronno che, però, ha ritirato il suo patrocinio, dopo la discussione televisiva. «Il primo cittadino è del Pd - ha spiegato - Quindi non è per una questione politica, ma di umanità. Comprerò una cinquantina di libri e mi metterò a presentarli fuori dal municipio».
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