MUSICA
Il Capa-fumetto è una cosa seria
Michele Salvemini torna quattro anni dopo Exuvia
Quattro anni dopo Exuvia, giunto a 52 anni, Michele Salvemini in arte Caparezza torna a far parlare di sè. E fa il botto: Orbit Orbit, nono capitolo della discografia dell’ex Mikimix, è il trionfo della poliedricità di un artista che da due decenni crea opere d’arte difficilmente catalogabili. Rap? Rock? Elettronica? C’è tutto e il suo contrario, nei dischi di Capa. E Orbit Orbit conferma l’assunto, regalando ai fan un concept ideale conclusione della trilogia iniziata con Prisoner 709 (2017): la prigionia, la fuga e la libertà attraverso il viaggio. Quattordici brani con il consueto mosaico di suoni (meno rock e tanta elettronica, dai Kratwerk alla colonna sonora) e soprattutto di parole, con quella straordinaria creatività che l’ha reso unico. Accanto all’esplosione di citazioni, dal cinema alla musica “alta”, dalla letteratura alla politica, c’è il fumetto, grande passione di Caparezza che, contemporaneamente, ha pubblicato un comic book da lui sceneggiato e che riprende i temi dell’album. Per un artista che, tra depressione, acufene e ipoacusia (del resto Beethoven, da lui omaggiato insieme al leader dei Talk Talk in La scelta, splendido brano di Exuvia, una volta perso l’udito seppe realizzare gemme immortali), ha vissuto momenti decisamente bui, questa rinascita suona come un meraviglioso riappropriarsi di sè in una forma rinnovata ma sempre dirompente.
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