MUSICA
Massive Attack: mitologico e pionieristico duo britannico
La celebre band inaugura il nuovo spazio milanese con note tra elettronica, soul, ambient e hip hop

L’ambizione si riscontra fin dal primo passo che compirà il Parco della Musica di Milano, sorta di risposta all’omonima venue romana intitolata a Morricone istituita su viale Jannacci, in quel di Segrate. Sono infatti i Massive Attack a inaugurare questa nuova fase della vita musicale outdoor ambrosiana, specificamente concepita per un’estate fatta di concerti-evento. Mercoledì 18 alle 21.30 il mitologico duo britannico, pioniere e forse inventore di un genere che continua a costruire con estro mai domo, si esibisce nei pressi di Linate portando sé tutte le sfumature del trip hop. Musica di contaminazioni tra elettronica, soul, ambient e hip hop, i Massive Attack l’hanno coltivata nel tentacolare focolare di Bristol fin dalla fine degli anni Ottanta, per poi ottenere il definitivo successo planetario con il capolavoro Mezzanine del 1998, ultimo disco con il terzo cofondatore Andrew “Mushroom” Vowles. Parchi di pubblicazioni (appena cinque album ufficiali, l’ultimo datato a tre lustri fa), i programmatori Robert “3D” Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall sono l’emblema di un concetto del djing che ha superato sé stesso, infranto regole, seminato idee. La loro fama si è affermata grazie alla tensione collettiva del progetto musicale, che li ha spinti a chiamare intorno a sé una vasta pletora di collaboratori tra cui Madonna, Sinéad O’Connor, Tricky e Burial. Le voci che hanno interpretato in maniera indelebile le loro hit sono però altre, magari meno note al grande pubblico. Parliamo di Elizabeth Fraser, eterea interpreta della ballata tellurica Teardrop, del giamaicano Horace Andy, monumento vivente del roots reggae prestatosi all’irrequieta quanto dolce Angel, e Tracey Thorn degli Everything but the Girl, protagonista dell’album Protection nel 1994. Grazie a queste modalità di lavoro atipiche, Del Naja e Marshall hanno plasmato uno dei sound più poliedrici degli anni Novanta, riconfigurando le percezioni di campionatura, imprestito, rimediazione.
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