IL PROCESSO
Incendiò casa a Cadegliano, nuovi guai
Aggiunta di due mesi per danneggiamento al trentenne già condannato a tre anni di reclusione per le violenze nei confronti della madre

Per i maltrattamenti sulla madre, arrivati al punto di dar fuoco alla casa della donna, era già stato condannato in abbreviato dal gup a tre anni e quattro mesi di carcere. E oggi, martedì 3 maggio, a quella pena si sono aggiunti i due mesi che ha patteggiato, in continuazione, per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Già, perché una volta portato in caserma dai carabinieri il giovane diede in escandescenze. Protagonista un trentenne di Cadegliano, arrestato lo scorso agosto con l’accusa di incendio, maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni personali aggravate. La madre è ancora in una comunità protetta. Il figlio è invece in cella dal 20 agosto 2021, quattro giorni dopo l’incendio che devastò l’appartamento della famiglia. E dalla cella ha ripreso a comunicare con la mamma, tentando quindi un riavvicinamento con il resto della famiglia su cui ha puntato il suo difensore, l’avvocato Giorgio De Vincenti, per chiedere (e ottenere) la concessione delle attenuanti generiche nel primo processo. Il prossimo obiettivo della difesa è farlo entrare in una comunità di recupero.
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