L'INDAGINE
Incidente con molto "fumo"
Da un tamponamento con fuga al sequestro di 70 chili di hashish: mistero tra Cerro Maggiore e Origgio
Colpo grosso delle forze dell’ordine: i carabinieri e la polizia locale di Origgio hanno messo le mani su un maxicarico di hashish, 70 chilogrammi per un valore di mercato attorno ai 700mila euro. Una vera montagna di "fumo" per una vicenda tutta da chiarire.
Il prologo nella mattinata di mercoledì 15 ottobre: a Cerro Maggiore c’era stato un banale tamponamento fra due auto, ma uno dei conducenti, al volante di un’Audi A3, anzichè fermarsi per la constatazione amichevole ha ingranato la marcia ed è scappato a tutta velocità verso Origgio. I vigili urbani di quel paese sono stati subito messi in allerta e una pattuglia ha trovato il mezzo, parcheggiato e regolarmente chiuso, in via Buozzi, nella zona industriale.
Il comandante Alfredo Pontiggia e i suoi uomini hanno preso in consegna la vettura al cui interno, fra il sedile anteriore e quello posteriore, c’erano dei cartoni a nascondere qualcosa.
Al contempo ci si è accorti che sulla targa originale ne era stata apposta una clonata. Quella nascosta sotto, cioè l’originale, ha consentito di stabilire che si trattava di un veicolo di proprietà di una società di autonoleggio, affittato il 12 dicembre 2013 da un cliente italiano all’aeroporto di Roma Ciampino e mai più restituito.
L’uomo era stato denunciato per appropriazione indebita e mai più ritrovato, al pari del veicolo. Trasferita in un garage della zona, l’Audi è rimasta intoccata sino a martedì quando dall’agenzia di autonoleggio è stato ricevuto il duplicato delle chiavi.
Quando la polizia locale origgese e i carabinieri della stazione di Caronno Pertusella - guidati dal maresciallo Roberto Granatiero e dal capitano Giuseppe Regina - hanno aperto le portiere e avuto la possibilità di ispezionare l’abitacolo, hanno scoperto che sotto i cartoni c’era la droga. Complessivamente si tratta di 70 pacchetti di cellophane da un chilo, a loro volta suddivisi in una decina di panetti da un etto ciascuno.
In auto erano suddivisi in due valigie di juta. I vari panetti portano segni distintivi, alcuni il numero 1, altri la lettera "t", altri ancora il simbolo di una freccia: si tratta dei marchi solitamente lasciati dai vari laboratori di produzione all’origine, che ne indicano luogo di provenienza o qualità.
Ma dov'era destinata la droga?
Ce n’era abbastanza per rifornire una buona fetta di Lombardia: al dettaglio le tavolette marroncine si sarebbero trasformate in qualcosa come 70mila dosi, solitamente vendute a dieci euro l’una. Un ingente business: si sta cercando di capire se in zona fossero soltanto in transito e di comprendere perchè l’Audi, benchè rimasta solo lievemente danneggiata nell’incidente avvenuto a Cerro e perfettamente in grado di funzionare, sia stata invece abbandonata alle porte di Origgio. Per ora c'è solo una persona denunciata, ovvero colui che aveva noleggiato l’Audi l’anno scorso a Roma; se rintracciato dovrà rispondere a molte domande.
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