IL PROCESSO
Induno Olona: 9 mesi allo stalker degli slip
Condanna in appello. Lasciava le mutandine sul cofano dell’auto dell’ex amante
Nove mesi di reclusione per lo stalker delle mutandine di Induno Olona. Dopo la sentenza di condanna del Tribunale di Varese, che pure aveva concesso la sospensione condizionale della pena all’autore degli atti persecutori, un frontaliere varesino di 45 anni che ora risiede in Svizzera, è arrivata ieri, mercoledì 28 febbraio, la conferma da parte della terza Corte d’Appello di Milano.
Lo stalking, che si è protratto in un periodo compreso fra il novembre 2017 e il giugno 2018, ha preso il via nel momento in cui la vittima, anche lei lavoratrice frontaliera, di 10 anni più anziana del proprio persecutore, ha lasciato di punto in bianco l’uomo dopo quattro anni di relazione. Una relazione extraconiugale. A sua insaputa. Ma non appena era a venuta sapere che il suo lui, per un certo periodo suo collega, era sposato (e la conferma l’ha avuta dalla stessa moglie…), gli aveva dato il benservito.
La reazione dell’amante respinto non si è fatta attendere ed è subito apparsa del tutto sopra le righe.
Il capo d’imputazione a suo carico racconta di un crescendo persecutorio. Prima pedinamenti; poi le chiamate a tutte le ore del giorno e della notte a lei, ai suoi colleghi, al principale e agli amici; e, ancora, le citofonate effettuate a notte fonda nella casa di Induno olona dove la donna viveva con la madre.
Lui arrivava in loco a bordo di un’appariscente Mercedes e dopo aver suonato fuggiva via a tutta velocità. Nella fase 2 lo stalker ha cominciato a prendere di mira l’utilitaria della donna che aveva “osato” respingerlo. Sul cofano dell’auto, sotto casa come al lavoro oltreconfine, lasciava fogliettini che riportavano insulti alla donna e in più di un’occasione le mutandine della ex che lui le aveva sottratto durante una vacanza trascorsa assieme. Quando non erano gli slip, erano i collant.
Considerato che la donna faceva di tutto per sottrarsi alle sue attenzioni, cambiando di continuo i percorsi lavoro-casa, il numero di telefono cellulare e l’e-mail l’imputato è diventato via via più molesto, riempiendo l’auto di spazzatura e preservativi, e aumentando se possibile il suo pressing.
Al culmine dell’esasperazione è scattata la denuncia per stalking aggravato. Oltre ai nove mesi di reclusione, l’uomo è stato condannato a 800 euro di risarcimento alla donna, parte offesa. «Un risarcimento inadeguato per difetto tenuto conto delle sofferenze inflitte dall’imputato», ha commentato il sostituto pg Cuno Tarfusser.
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