ARTE
«Infinito Blu»: 33 artisti lo raccontano
Una mostra allo Spazio Museale Palazzo Tornielli ad Ameno racconta la storia e le sfaccettature del colore del lago

Tre lettere definiscono il colore blu, la sua storia è lunga e inizia da molto lontano. Gli egizi per ottenerlo lo mischiavano con un minerale contenente rame, azzurrite e malachite. Dai Romani il blu era considerato un colore barbaro, forse non a caso era indossato dai dipendenti pubblici. Blu erano i manti delle Madonne rinascimentali. Più vicini a noi nel tempo e in ordine sparso, Van Gogh dopo avere dipinto Campo di grano sotto un cielo tempestoso, scrisse che non esiste niente di bello come il blu per creare atmosfere intorno alle cose, mentre Modugno, prima di volare nel cielo infinito, si dipingeva le meni e la faccia di blu. Il blu è acqueo e aereo, nel blu si vola, ci si perde in profondità, ci si eleva ad altezze estreme, il blu rappresenta l’intelletto, la lievità, la costanza e ha effetti benefici sulla psiche. Coincide con il ventennale dell’associazione Asilo Bianco diretta da Enrica Borghi, la collettiva Infinito Blu a cura di Cristina Moregola per la Fondazione Bandera per l’Arte e Cristina Sissa, con inaugurazione sabato 12 alle 17.30 allo Spazio Museale Palazzo Tornielli ad Ameno. Trentatré artisti sono stati invitati ad esprimersi con differenti e distinte tecniche su quella unica cromia. Si succedono opere dove l’immateriale si fonda con l’assenza di orizzonti, la sospensione formale trova compimento attraverso frammenti segnici, mentre la tridimensionalità delinea passaggi tonali di crescente tensione quale rimando ai riflessi del vicino Lago d’Orta. Parallelamente alla collettiva, nel Salone d’Onore del Palazzo, in occasione del centenario della nascita di Giancarlo Sangregorio, saranno esposte opere dedicate al tema del viaggio.
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