IPPICA
Allarme Bettole: rischio sopravvivenza
Operatori delusi dal mancato incremento delle corse

«L’ippodromo di Varese è a forte rischio sopravvivenza». Marco Gonnelli, allenatore toscano che opera ormai da diverse stagioni nelle Scuderie Olona, non usa mezzi termini per inquadrare il futuro prossimo dell’impianto prealpino, di proprietà del Comune ma gestito dalla Società Varesina Incremento Corse Cavalli.
I TAGLI DI DICEMBRE
Dopo il taglio delle giornate di dicembre 2023, ridotte a 3 per richiesta degli stessi gestori e successivamente aumentate nel numero di singoli appuntamenti, gli operatori dovranno fare, infatti, nuovamente i conti con una modifica tutt’altro che soddisfacente della programmazione 2024.
A differenza di quanto pubblicato nelle bozze di calendario, Varese tornerà in pista solamente il 23 gennaio, costringendo la gran parte dei cavalli locali ad un periodo di stop piuttosto importante per via dell’assenza di un’alternativa in grado di sopperire all’assenza di corse sulla sabbia de Le Bettole: «Con la scomparsa, per motivi burocratici, di Roma Capannelle dal palinsesto di gennaio, gli unici ippodromi attivi per il primo mese dell’anno nuovo saranno solamente Napoli e Pisa, con il libretto di quest’ultimo che prevede diverse prove in ostacoli» - spiega.
Nemmeno l’interessamento e l’intervento delle categorie ha, però, portato ad una soluzione in grado di soddisfare le esigenze degli operatori, con Valentina Oglialoro che, visibilmente delusa, mette a nudo i limiti di un 2024 non congruo alle esigenze del comparto: «Dopo la pubblicazione di provvisorio e sua successiva modifica - sottolienea -, ci saremmo aspettati una proposta diametralmente opposta, volta all’ottenimento di prove aggiuntive. Come Associazione Nazionale Galoppo abbiamo provato più volte a spiegare le nostre ragioni ma senza ottenere il risultato sperato, con molto rammarico per l’ennesima occasione persa di dimostrare il prezioso valore di Varese all’interno del settore».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Bruno Grizzetti, il cui approdo nei centri di allenamento di Varese e Caravate fu capace di ridare enorme slancio alla realtà locale: «Ad oggi, il numero di cavalli in allenamento sulle nostre piste è di valore assoluto, con diversi soggetti di grande potenziale. Dopo aver contribuito con grande entusiasmo e passione al rilancio del galoppo prealpino, e la SVICC deve ora rispondere presente alla necessità di tenere alta l’asticella: raggiunta la serie A dell’ippica nostrana, è indispensabile fare di tutto per conservare questo status. Ci auguriamo che il consiglio, consapevole del valore raggiunto, si riunisca a breve per prendere una decisione efficace: i Borghi, se vogliono stare a cavallo, devono accelerare e non frenare».
PROPRIETARI E ALLENATORI IN CAMPO
La soluzione potrebbe, dunque, essere anche quella di una forte presa di posizione da parte di allenatori e proprietari, il cui apporto conferito al meeting autunnale ha dato vita a prove numerose ed avvincenti, capaci di portare all’ippodromo anche un discreto numero di appassionati.
In seguito, servirà, quindi, apportare le migliorie necessarie a rendere più accogliente la struttura non solo in estate. L’allarme è dunque suonato, tocca ora capire quali saranno le prossime mosse.
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