IL PERSONAGGIO
Stephen King e la detective Holly Gibney in un’America da incubo
Autore di oltre 65 romanzi e 200 racconti, tutti bestseller mondiali. Si è conquistato l’appellativo di «re dell'horror» grazie a una carriera che ha coniugato successo e prolificità

Serve una detective come Holly Gibney per fermare chi promette di “uccidere tredici innocenti e un colpevole” come riscatto per “l’inutile morte di un innocente”, per una morte che si sarebbe dovuta impedire. Serve una detective come Holly Gibney quando il dipartimento di polizia di Buckeye riceve questa lettera che minaccia una missione diabolica di vendetta e per l’ispettrice Izzy Jaynes inizia un’indagine oscura e pericolosa, per condurre la quale chiede aiuto proprio alla sua amica Holly. Serve una detective come Holly Gibney, investigatrice privata che nella trilogia Mr. Mercedes, Chi perde paga e Fine turno appariva comprimaria e che in Se scorre il sangue e Holly diventava protagonista: una detective che appare fin da subito timida ma coraggiosa, intelligente e dal comportamento etico e che il suo creatore descrive come una persona con grande capacità di osservazione seppur con un complesso di inferiorità dovuto probabilmente al suo passato difficile, alla relazione complicata con sua madre. Ma serve lei, nel nuovo romanzo di Stephen King, Never Flinch – La lotteria degli innocenti, uscito il 27 maggio in contemporanea mondiale e pubblicato in Italia, con la traduzione di Luca Briasco, da Sperling & Kupfer. Due storie parallele, due trame che si intrecciano: accanto a quella dell’assassino misterioso che ha sete di vendetta e che ha fatto della violenza il suo culto, e quella della carismatica attivista Kate McKay, simbolo d una nova ondata di femminismo, che correi seri pericoli durante il suo tour di conferenze in diversi Stati, in sale che si riempiono di sostenitori e detrattori, ma soprattutto che è oggetto di strani sabotaggi dietro ai quali si nasconde qualcuno che trama per metterla a tacere. Ed è proprio a Kate che Holly accetta di fare da guardia del corpo, tra le difficoltà dovute al fatto che la donna non accetta protezione e l’accanimento contro di lei uno stalker rabbioso preda di una verità distorta. Narrazioni che alla fine convergono in un finale stupefacente che solo un maestro come Stephen King poteva concepire. Un romanzo in cui King esplora le ombre della giustizia, la rabbia che si fa ideologia, la capacità umana di resistere e trasformare il dolore in consapevolezza, scavando nella profondità psicologica di personaggi vecchie nuovi. Ed è un’America da incubo quella in cui King conduce in questa sua intensa prova narrativa in cui ancora una volta esplora ciò che ci rende umani e ciò che ci rende mostri, come ha fatto nei suoi oltre 65 romanzi e 200 racconti, tutti bestseller internazionali da più di 400 milioni di copie vendite nel mondo e che hanno ispirato registi tra cui Stanley Kubrick, John Carpenter, Brian De Palma, David Cronenberg e George A. Romero, diventando cult anche nella storia del cinema.
Un’America e delle storie, in questo Never Flinch, in cui, accanto alle scene capaci di terrorizzare a cui King ha abituato, lo scrittore non dimentica di accostare temi sociali, tra cui quel rischio sempre presente di lasciare ai margini le fasce più fragili e alle quali dovrebbe essere data attenzione non tanto per ceto, ma anche per incapacità di slegarsi da dipendenze che le portano a essere messe da parte. Atteso fin dall’annuncio della sua prossima apparizione fatta dallo stesso King alla fine dello scorso anno, il libro è stato subito considerato tra i più attesi del 2025 da testate quali The New York Times Book Review, The New York Post, The Boston Globe, Variety, solo per citarne alcune, e fin dai primi giorni della sua pubblicazione ha ricevuto recensioni importanti e positive in varie parti del mondo, arrivando a essere definito anche in Italia uno dei migliori thriller non solo del re del terrore.
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