MILANO
La morte di Erika Ferini Strambi, nessuna violenza evidente

(di Stefano Rottigni)
(ANSA) - MILANO, 25 LUG - I primi risultati dell'autopsia non
chiariscono il giallo della morte di di Erika Ferini Strambi, la
donna di 53 anni trovata morta il 16 luglio nelle campagne tra
Pantigliate e Peschiera Borromeo, nel Milanese. Dall'esame non
emergono segni evidenti di violenza come coltellate o colpi
d'arma da fuoco e la scatola cranica è integra.
Sono invece state riscontrate fratture costali compatibili
con un incidente, dal momento che la sua Mini Cooper con i
pedali modificati per consentire di guidarla nonostante la sua
disabilità era finita in un fossato e l'impatto potrebbe aver
causato le fratture.
Troppe anomalie caratterizzano però la fine tragica della
53enne che era scomparsa nella notte tra il 5 e 6 luglio, dopo
una serata trascorsa in un bar karaoke di Segrate (Milano) ed
era stata trovata a 200 metri dalla sua vettura, finita nel
fossato. Accanto al cadavere, nell'erba alta e fitta, vi erano
le stampelle che la donna usava per camminare, essendo affetta
da gravi problemi dei deambulazione, ma non sono stati trovati
né telefono né la borsa.
Gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo investigativo di
Milano, nell'ambito del fascicolo che è stato aperto con
l'ipotesi di reato di omicidio ed è assegnato al pm Francesco De
Tommasi, proseguono: sono passati al setaccio il suo telefono
aziendale e il suo pc per capire le sue frequentazioni e se la
donna quella sera avesse un appuntamento con qualcuno.
Rimangono troppe le stranezze che vanno chiarite: la macchina
di Erika Strambi aveva le portiere chiuse e le chiavi
all'interno e il corpo era distante dalla vettura; un tragitto
che avrebbe potuto compiere con fatica a causa della sue
disabilità. Vi è poi un altro elemento anomalo che non autorizza
a escludere l'intervento di terze persone: gli slip erano stati
trovati sfilati accanto al corpo. (ANSA).
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