DISAVVENTURA... MIRACOLOSA
La Questura: «È morto». Aveva perso il telefonino
Leccese ricoverato a Milano non riesce più a comunicare: pianto dai parenti, “risorge” al quinto giorno

Risorto al quinto giorno. È davvero incredibile la vicenda capitata a un uomo di Lecce ricoverato in un ospedale di Milano. Venuto al Nord da solo per curarsi, l’uomo ha perso il telefonino e, risultando irrintracciabile, è stato dichiarato morto finché non si è scoperto la verità, con i parenti che lo avevano già pianto e avevano allertato le pompe funebri per l’ultimo saluto. Ma andiamo con ordine.
LA QUESTURA: «CI SPIACE, È MORTO»
Per quattro giorni, dal 5 al 9 gennaio, Fulvio Oscar Fuso, un uomo di 65 anni di Sannicola (Lecce), è stato dichiarato morto per errore dalla Questura di Milano che, con una pec inviata al suo Comune di residenza, chiedeva di verificare se nel territorio di competenza risiedessero parenti del deceduto (indicato con nome, cognome e data di nascita), al fine di consentire il riconoscimento della salma. Una comunicazione che, com’è ovvio, aveva gettato nello sconforto i parenti dell’uomo i quali, non riuscendo nemmeno a contattarlo telefonicamente, appresa la notizia avevano allertato l’impresa di pompe funebri ricevendo anche le prime condoglianze via social.
IL VIAGGIO
Partito dal Salento lo scorso 19 dicembre per curare una patologia di cui soffre da tempo, Fulvio Fuso aveva perso il cellulare e quindi ogni riferimento, non riuscendo a comunicare e neppure a dare l’indirizzo di casa. Poi, al quinto giorno, fatte le opportune verifiche si è scoperto che il 65enne era fortunatamente in vita.
LE SCUSE DELLA QUESTURA
La Questura di Milano, autrice della comunicazione errata, si è scusata con i famigliari, che però per 4 giorni hanno vissuto il dramma della sua morte, preparando la trasferta nel capoluogo lombardo per il riconoscimento della salma e i funerali.
© Riproduzione Riservata