L’INIZIATIVA
La rivista che fece la storia
Inaugurata la mostra “La Prealpina Illustrata”. «Un passato ancora d’attualità». Esposizioni a Palazzo Estense e all’infopoint di piazza Monte Grappa

Il destino del mercato, pardon dei mercati. Il dilemma sulle sedi. E poi l’area stazioni, che deve essere funzionale alla città e all’incremento del trasporto ferroviario. Temi di cronaca. Di questi giorni.
Ma già lo erano oltre un secolo fa, come documentava la “Prealpina Illustrata”, periodico che veniva dato ai lettori insieme al quotidiano. Ebbene, a questa rivista, fortemente innovativa all’epoca, è dedicata la mostra che è stata inaugurata ieri pomeriggio, domenica 3 novembre, nell’infopoint di piazza Monte Grappa. Nove grandi pannelli, dentro, e quattro, accanto alla fontana, hanno mostrato quello che era la “Prealpina Illustrata”, cioè una pubblicazione di approfondimento - attualità, cultura, società - corredata, e qui sta il connotato d’avanguardia, di immagini fotografiche (strumento allora relativamente giovane nel giornalismo) e disegni in versione di caricature.
Ma non solo: si apprezzavano, così come adesso grazie alla mostra, i caratteri decorativi dei capilettera, dei titoli, delle intestazioni, delle spaziature. Arte insomma. La mostra vera e propria, con decine di pannelli, è allestita sotto il porticato di Palazzo Estense, visitabile fino al 14 novembre.
“La Prealpina Illustrata” debuttò nel 1903, su iniziativa di Giovanni Bagaini, come inserto della “Cronaca Prealpina”, divenuta quindi “La Prealpina”. La cadenza dell’uscita variò negli anni: in origine quindicinale.
Ieri, all’inaugurazione, hanno parlato il sindaco di Varese, Davide Galimberti, sottolineando il valore storico della rivista e il legame, sempre indissolubile, della Prealpina con la città, il professor Enzo Laforgia, consigliere comunale, che ha ripercorso gli albori delle pubblicazioni che innovano grazie alle illustrazioni (e la Prealpina Illustrata era fra tra questi pionieri), Matteo Ferrario, figlio dell’editore di Prealpina, Daniela Bramati, che ha evidenziato la mission - allora come oggi - delle riviste “sorelle” del quotidiano nel divulgare «i pregi del territorio, dalla cultura all’ambiente», e il direttore del giornale, Maurizio Lucchi. La mostra, di cui Elena Emilitri è la curatrice, organizzata con la biblioteca civica di cui Chiara Violini è la direttrice, vede in campo il Comune di Varese e la Regione Lombardia, quest’ultima attraverso un contributo.
Ieri, al taglio del nastro, hanno assistito oltre trenta persone: di più non ne poteva contenere l’infopoint. Ma tanti, subito, sono stati i visitatori dell’allestimento a Palazzo Estense.
Qualche altra particolarità: nella struttura di piazza Monte Grappa, oltre ai pannelli, ci sono una teca illuminata che custodisce copie originali della “Prealpina Illustrata” (cambiò nel tempo anche formato) e la filodiffusione attraverso la quale si sente la voce di attori, voce volutamente “anticata” per renderla contestuale all’epoca, che leggono articoli-brani tratti dalla rivista. I testi erano molto lunghi.
E dunque, la Varese di quel tempo, immersa nella Belle Èpoque, veniva raccontata anche dalla “Prealpina Illustrata”, che aveva un taglio ovviamente più pop, sociale, di costume. Una meraviglia. Che oggi si può ammirare grazie alla mostra.
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