VIABILITÀ
La rotonda non gira
I blocchi biancorossi di viale Boccaccio non piacciono ai residenti. E il Comune ammette: «Le auto continuano a correre»
Provvisoria o definitiva? È il dilemma che sorge attorno a un’opera per sua natura utile appunto a girarci attorno.
Meglio che alle auto, però, la rotonda in plastica sorta circa a metà dell’ultimo tratto di viale Boccaccio pare servire bene a svicolare da risposte chiare e nette.
Dopo oltre due anni dalla comparsa, né il tempo né le stagioni politiche che si sono susseguite sono servite a sciogliere dubbi e perplessità che ancora permangono.
Neppure è servito un sopralluogo svolto una quindicina di giorni fa dall’assessore Max Rogora, che ha competenza in materia di viabilità, insieme a un paio di consiglieri comunali e altrettanti residenti, desiderosi di dare alla vicenda qualche punto fermo.
Per il momento, infatti, fermi non stanno neppure i semplici new-jersey bianchi e rossi che la formano, spesso e volentieri urtati e spostati dai mezzi in transito: «Ma cosa ne devono fare?», si chiedono gli automobilisti che regolarmente ci passano per raggiungere il centro di Busto.
«Lo sapranno almeno cosa ci devono fare e allora cosa aspettano?», insistono i residenti di Comuni a sud dell’opera incerta, per i quali, forse solo a causa della vicinanza e della frequentazione, è questa più di altre rotonde più controverse e contestate, il simbolo stesso dell’irresolutezza che a torto o a ragione attribuiscono a Busto e a chi l’amministra, senza neppure tornare su argomenti più triti e centrali, quali la viabilità attorno a piazza Santa Maria o i parcheggi di piazza Vittorio Emanuele: «Prima sistemiamo via Chisimaio», afferma Rogora, che rimanda a tempo indeterminato sulla questione rotonda.
«Non so se si farà, ma certo così com’è non va bene. La prendono in velocità quelli che corrono lungo il viale così come chi proviene da via Chisimaio, perlopiù usata come scorciatoia per viale Toscana. Perciò ai residenti non piace e hanno ragione. Quanto meno c’è da rivedere il disegno. Comunque, per i prossimi mesi non se ne parla», continua l’assessore, che fa presente come la comparsa di un centro per disabili in zona abbia complicato il discorso, imponendo una ulteriore revisione della viabilità.
Altri interventi che Rogora antepone alla rotonda irrisolta sono un paio di dossi pedonali sulla Chisimaio, che però dice di avere solo preso in considerazione come possibilità.
Lo stesso vale per lo spartitraffico di viale Toscana, del quale Rogora ipotizza una riformulazione.
Così, jersey o non jersey, i profili della rotonda nella quale in perpendicolare alla Chisimaio si inserisce anche via Mogadiscio e dalla parte opposta via Eritrea, giusto per complicare il quadro, sono oggi più nebulosi che mai.
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