IL FENOMENO
Cinesi a caccia di gamberi rossi
Nel lago di Varese. Specie infestante, pescatori preoccupati

Sono arrivati dagli Stati Uniti sul lago di Varese una decina di anni fa e non hanno alcuna intenzione di fare marcia indietro: anzi, i gamberi rossi della Lousiana sono una presenza sempre più massiccia nei torrenti e persino in tutti gli altri bacini del nostro territorio, dal Verbano al Ticino.
Se in origine, verso il 2010, era partita la febbre della raccolta anche fra i varesini, sull’onda della curiosità e della novità, ora sono soprattutto i cinesi a mostrarsi ghiotti di questa specie dal tipico colore rossastro: tanto che, dalla Schiranna a Capolago a Buguggiate, è possibile notare i pescatori in gruppo, con secchi e guanti, mentre si dedicano alla pratica che coinvolge amici e familiari.
Le uscite sono anche un momento di divertimento e condivisione con la presenza dei bambini. Una preferenza culinaria che potrebbe risultare preziosa, visto che la loro diffusione incredibile degli ultimi anni sta creando dei problemi all’habitat ma si possono mangiare senza controindicazioni particolari rispetto agli altri “prodotti” delle onde.
Introdotti per scopi commerciali, sono diventati in poco tempo una specie molto diffusa e infestante, una minaccia per i pescatori e per gli inquilini più nobili come persici e lucci (ecco perché è nato il soprannome “killer”).
Ma a molti piacciono davvero e il consumo diffuso potrebbe favorire il contenimento a favore dell’ecosistema lacustre. In alcuni periodi dell’anno, come in queste settimane e fino a settembre, gli esemplari risalgono i fiumiciattoli arrivando sulla ciclabile o in strada, dove spesso vengono schiacciati dalle ruote delle auto. Non sono piccoli, anzi, arrivano a 10-12 centimetri: e hanno un carapace piuttosto corposo, massiccio, di colore rosso scuro, diverso dal “pallido” aspetto dei tradizionali gamberi di fiume autoctoni.
Gli appassionati dagli occhi a mandorla si danno appuntamento, per esempio con partenza dal piazzale del centro commerciale di Buguggiate, sull’alveo della Rongia Nuova.
«A noi piacciono molto, ci ricordano i gamberi del nostro Paese d’origine, in Cina - racconta uno dei ragazzi asiatici sul posto -. Sono come gli scampi, bisogna togliere la testa, abbastanza grossa, e mangiare la coda, molto saporita. Veniamo qui spesso, perché i gamberi rossi sono numerosi nel fiumiciattolo. Bisogna stare attenti perché pizzicano con le chele. A volte stanno dentro l’acqua, sul fondale sabbioso, ma a volte li troviamo anche fuori sul prato».
E infatti, diversi automobilisti che passano fra la Lacuale e la Sp36 verso Azzate hanno notato i gamberi vivi muoversi sulla strada o le carcasse schiacciate durante questi attraversamenti.
I giovani cinesi si possono notare in diverse zone, vicine al lago, fra Bodio Lomnago e Biandronno. I loro gesti attirano i presenti, incuriosiscono, perché non si capisce subito che cosa stiano cercando fra torrentelli e boschi: poi, avvicinandosi, ecco quei secchi pieni di gamberi d’importazione. Un bottino pregiato per gli stranieri, un bel grattacapo per il territorio: e chissà che queste due tematiche non possano in qualche modo incrociarsi, come succede per il pesce siluro, onnivoro predatore dei pesci più pregiati dei nostri bacini, ma preda ambita per i pescatori dell’Est Europa.
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