FRONTIERE
Sognando la Svizzera
Senza lo shopping dei ticinesi economia in crisi

Da una, la battaglia ha raddoppiato. Prima bisognava strappare l’apertura delle frontiere da parte dell’Italia, e quella almeno c’è, il 3 giugno.
Ora bisogna attendere che un accordo venga trovato con la Svizzera. Perché ancora il “liberi tutti” detto dall’Italia non coincide con la possibilità per chi abita in Svizzera di venire in Italia a fare compere, ad andare dal parrucchiere o al ristorante. Le ricongiunzioni familiari, dei tanti italiani che risiedono in Svizzera e che hanno la famiglia in Italia, al momento pare sia possibile ritornare dall’8 giugno.
Una situazione magmatica, che potrebbe essere vicino a una svolta ma che al momento dice semplicemente che non c’è alcun accordo ufficiale tra l’Italia e la Svizzera affinché chi risiede in Canton Ticino o comunque in Svizzera sia agevolato a venire a fare compere in Italia.
Il sindaco di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino, in veste di presidente della associazione comuni di frontiera (e insieme ai colleghi della comunità montana Valli del Verbano Simone Castoldi e del presidente della Comunità montana del Piambello Paolo Sartorio) ha lanciato più volte il grido di dolore sulla situazione di quei comuni nei quali abitano molte persone che hanno attività commerciali e servizi che lavorano in gran parte con la Svizzera.
La situazione qual è, nel suo comune? «Continuiamo ad avere il 70-80 per cento di fatturato in meno: c’è di buono che chi ha permesso di lavoro B o C in Svizzera potrà tornare in Italia senza fare la quarantena, dal 3 giugno: questo dice l’Italia, ma per il resto siamo in attesa di capire se vi saranno accordi con la Confederazione che al momento non ha aperto i confini».
La cosa certa «è che chi viene in Italia e torna di là con i sacchetti della spesa nei nostri supermercati, rischia cento franchi di multa», sottolinea il primo cittadino.
Che cosa succederà a chi nelle prossime settimane attraverserà il confine per esempio per portare i figli al maneggio in Italia (pratica molto usuale), a chi vorrà andare da un parrucchiere italiano o a mangiare in un ristorante? «In Italia possono entrare tranquillamente», ricorda il primo cittadino. E in teoria possono e devono tornare in Svizzera, i cittadini svizzeri. Dipenderà dunque dai controlli e dalla trattativa tra l’Italia e la Confederazione. Da Berna è stato sottolineato che entro il 6 luglio verrà ripristinata la libertà di spostamento in tutti i Paesi di area Schengen.
L’allarme sulla situazione difficile dei comuni frontalieri per la chiusura dei confini è stato lanciato da settimane e non riguarda necessariamente il mondo dei frontalieri, quanto al contrario i pilastri dell’economia della fascia di confine che si basa sul viavai di molti abitanti della Confederazione Elvetica in Italia.
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