SANITÀ
Legnano, sala operatoria nel parcheggio
Per gli interventi sul cuore. Emodinamica attrezzata di tutto in un container

Dall’esterno sembra un semplice container, ma basta varcare l’ingresso per restare letteralmente a bocca aperta: ci si trova, infatti, di fronte ad una sala di Emodinamica dotata di tutta la strumentazione necessaria per trattare, in emergenza, un infarto acuto. Insomma, è un pezzo di ospedale trapiantato nel parcheggio interno riservato ai primari, il container che dalla scorsa settimana sta sopperendo all’impossibilità di utilizzare i tre angiografi digitali fissi di cui le sale di emodinamica legnanesi sono dotate.
Avendo alle spalle oltre dieci anni d’intensa attività, l’Asst ha deciso di mandarli in pensione e di sostituirli con quelli di ultima generazione disponibili sul mercato. E così, mentre gli operai sono al lavoro al primo piano dell’Area A, medici e infermieri operano all’interno della dependance che, appositamente noleggiata, resterà in attività sino a settembre quando le sale, totalmente rinnovate, potranno tornare in funzione.
Sotto la guida del dottor Arnaldo Poli, direttore della struttura dipartimentale di Emodinamica, l’equipe composta da 4 medici e 7 infermieri lavora a rotazione, in modo da poter rispondere all’emergenza 24 ore su 24, sette giorni su sette. Si tratta di personale altamente qualificato e formato proprio per operare in urgenza, ossia in quelle situazioni in cui il fattore tempo è determinante.
Un ingranaggio, dunque, perfettamente oliato, che lavora in stretta sinergia con quello presente a Magenta, tanto che le due equipe risultano intercambiabili. «Da qualche anno - spiega il dottor Maurizio D’Urbano, direttore della struttura complessa di Cardiologia dell’Asst Ovest Milanese - l’azienda ha voluto razionalizzare la nostra attività, fondendo l’unità di Legnano con quella di Magenta, ma mantenendo attive entrambe le strutture, in modo da assicurare una maggior copertura, a livello geografico».
Tornando al container la sua dotazione, come si diceva, non ha nulla da invidiare ad una sala di emodinamica tradizionale: «Anche questi sono i prodigi della tecnologia- commenta il dottor Germano Di Credico, direttore del Dipartimento Cardiotoracovascolare e dell’Unità operativa di Cardiochirurgia- e noi non possiamo che esserne felici, considerando che qui dentro abbiamo potuto continuare a lavorare e a salvare tante vite».
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