ALLARME AMBIENTALE
Morìa di pesci nell’Olona
La causa il maltempo dei giorni scorsi o uno sversamento
Centinaia di pesci morti portati dalla corrente o posati sul fondo e lungo le sponde: è il mesto spettacolo osservato nello scorso fine settimana nella tratta del fiume Olona tra Varesotto e Altomilanese. L’allarme è stato dato sabato pomeriggio, 4 luglio, dai noti gruppi, nati sui social network, degli Amici dell’Olona e delle Vedette dell’Olona (cioè il gruppo di volontari creato ad hoc per sorvegliare lo stato ambientale del corso d’acqua). Tutto è cominciato quando qualcuno, nel primo pomeriggio di sabato, ha notato la presenza di carcasse galleggianti di barbi, carpe o cavedani a Legnano, nella zona della ex Cantoni. I pesci morti sono stati poi stati trasportati più a valle e notati anche nei comuni di San Vittore Olona e Canegrate, soprattutto nella giornata di domenica, accompagnati da acque piuttosto torbide e maleodoranti, cosa che non è certo una novità per il fiume (un episodio simile a questo si era verificato un anno fa a Parabiago).
A Legnano, proprio nella parte centrale della città non sono neppure mancate lamentele per gli odori emanati dai pesci morti e rimasti in decomposizione lungo le sponde. La moria, però, è probabilmente partita nel Varesotto. Lo dimostra il fatto che nella parte più a valle dell’Olona mentre i pesci morti passavano galleggiando, tutti gli altri sguazzavano senza problemi. È probabile, quindi, che si sia trattato di uno sversamento di inquinanti, avvenuto in provincia di Varese, il quale ha provocato una moria istantanea in una piccola tratta: i composti versati si sono poi diluiti più a valle diventando innocui per la fauna ittica da Legnano in giù. Vedette e Amici dell’Olona si sono subito attivati con segnalazioni ai carabinieri ed all’Agenzia regionale di protezione ambientale. Alcuni volontari hanno risalito il fiume trovando carcasse di pesci fino all’altezza di Solbiate Olona.
Va rilevato anche che nella serata di venerdì, a causa del forte nubifragio, il livello del fiume si è alzato tantissimo e può darsi che composti inquinanti siano finiti nelle sue acque senza passare dai depuratori. «È veramente triste vedere questa moria - ha commentato Cristina Venturini, presidente di Legambiente Canegrate - sono propensa a pensare che ci siano stati degli sversamenti illegali nel fiume. Purtroppo, non viene fatto un buon controllo e troppi fanno i furbi senza pensare alle conseguenze».
Solo una quindicina di giorni fa era stato il sindaco di Nerviano, Massimo Cozzi a denunciare un fatto inquietante: per circa mezz’ora il fiume, nella tratta nervianese, si era tinto di bianco. Ancora si attende un responso ufficiale sulle cause mentre aziende pubbliche e private hanno declinato ogni responsabilità.
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