PIAZZA PULITA
«Non ho fatto niente»
Lazzarini davanti al giudice respinge le accuse

Schermaglie, affondi, nervi non poco sollecitati: è stata un’udienza complessa quella di venerdì 10, dedicata all’esame dell’ex assessore Chiara Lazzarini a processo per la vicenda che nel maggio scorso causò la deflagrazione della giunta Fratus.
L’ex coordinatrice cittadina di Forza Italia ha iniziato a rispondere alle domande del pubblico ministero Nadia Calcaterra poco prima delle 11 e alle 18 l’aula non si era ancora svuotata.
Il giudice Daniela Frattini ha dovuto più volte richiamare le parti a un atteggiamento più sereno, meno conflittuale. Ma pure il pubblico - tra le fila c’era anche Luciano Guidi - era irrequieto ed è stato necessario richiamare la platea ammonendo «che non si deve ridere, sennò tutti fuori». L’imputata - assistita dall’avvocato Enrico De Castiglione - si è presentata con una montagna di fascicoli, pronta a replicare a ogni virgola. «Finalmente riusciamo a interloquire», ha esordito il pm, «lei - ha subito ribattuto Lazzarini - sa che avevo un malessere, ho tutta la documentazione medica a conferma e comunque volevo essere interrogata dal magistrato che dovrà giudicarmi». L’udienza era incentrata sulle questioni tecniche e giuridiche che stanno a monte dei ruoli e delle sfere di azione consentite alla commercialista nell’arco temporale preso in considerazione dalla procura. Lazzarini si è difesa partendo da un presupposto davanti al quale il giudice Frattini ha subito posto un argine.
«Amga», ha affermato l’imputata, «non è una società pubblica, è una Spa sottoposta a diritto privato. Se fosse una società pubblica non avremmo in corso un procedimento davanti al giudice civile per i presunti danni arrecati, sarebbe intervenuta la corte dei conti». Il pm Calcaterra ha eccepito, ma il giudice l’ha detto chiaro: «Non scendiamo in questi dettagli perché saranno materia dei consulenti e oggetto della discussione finale». In sette ore di esame è emerso anche il nome dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, vertice della Lega, il partito del coimputato Giambattista Fratus, ex primo cittadino. È spuntato in una telefonata intercettata dalla guardia di finanza in cui Lazzarini diceva di essere alla ricerca di un sostituto del direttore organizzativo del Comune Enrico Barbarese. «Mi è venuto in mente Giorgetti perché era appena cambiato il governo e quindi i dirigenti del ministero. A chi avrei dovuto pensare? Alla donna delle pulizie del ministero?». Si torna in aula lunedì.
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