IL CANTIERE
Teleriscaldamento, si torna a scavare
Ripresi i lavori di Amga. La grana dei morosi di Mazzafame e di via dei Rododendri

Si torna a scavare per le tubature del teleriscaldamento. Amga ha infatti deciso che è il momento di tornare a investire per allargare la platea degli allacciamenti. Prossimamente partiranno così lavori in via Barbara Melzi (nel tratto compreso tra piazza Redentore e via Giovannelli) e in via Pietro Micca (nel tratto che si snoda da piazza Frua a via della Vittoria).
Già in questo 2021 si punta a collegare una ventina di nuovi condomini portando il totale a oltre 270. Non solo: si andranno ad aggiungersi anche altre realtà come la parrocchia di San Magno che (già agganciata alla rete con la casa parrocchiale, la scuola materna, il centro San Magno e la basilica) ha chiesto di estendere il servizio anche al Santuario della Madonna delle Grazie. Identica cosa ha fatto la parrocchia del Santo Redentore per l’oratorio di via Melzi. Lo stesso prevosto, monsignor Angelo Cairati, alcune domenica fa, durante la messa, ha lodato pubblicamente i tecnici di Amga per gli sforzi fatti per questo servizio.
In ogni caso proprio l’allacciamento di nuove utenze renderà necessaria anche l’installazione di una nuova caldaia, che andrà a potenziare la centrale termica esistente.
Nel frattempo Città Metropolitana di Milano ha rinnovato alla centrale legnanese l’autorizzazione per l’esercizio nel prossimo decennio: rinnovata anche la Certificazione di Alto Rendimento (CAR), a testimonianza della bontà dell’impianto.
C’è da dire che la stessa Amga ha deciso di insistere con la campagna per diffondere sempre di più nel territorio il teleriscaldamento: «Il caldo ecologico che fa rima con sicurezza e efficienza e risparmio».
Attraverso tale campagna (che ha raggiunto tutti gli amministratori di condominio di Legnano e Castellanza, i due Comuni nei quali si estende la rete) la società si accolla interamente le spese di allacciamento dando agli utenti un servizio chiavi in mano senza esborsi extra di denaro e totalmente orientato al rispetto dell’ambiente.
Rilancio in grande stile
«Il teleriscaldamento, così com’è adesso, è un investimento a perdere» aveva detto qualche anno fa l’ex presidente della Spa, Nicola Giuliano, osservando i bilanci.
Del resto le cifre parlavano chiaro e quello che doveva diventare il fiore all’occhiello della città rischiava invece di diventare una palla al piede con prospettive ben diverse rispetto a quelle annunciate nel marzo del 2002 quando l’allora governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, inaugurò in pompa magna il cogeneratore (che in origine doveva bruciare anche biomasse) e l’impianto, costati 13 miliardi di vecchie lire, di cui 8 arrivati tramite finanziamenti dell’Unione europea. Quasi vent’anni dopo si sono definitivamente riscoperte le potenzialità green.
La grana dei crediti
Non sono però solo rose e fiori.
Prosegue infatti con una certa difficoltà l’attività di recupero dei crediti che la società vanta nei confronti di alcuni inquilini dei condomini Aler di Mazzafame e degli alloggi comunali di via dei Rododendri. Sono stati avviati dei tavoli di confronto con le proprietà per valutare le diverse situazioni fermo restando che, per i casi di più grave morosità, al termine di questa stagione termica si procederà alla sospensione della fornitura del teleriscaldamento. A luglio del 2020 il debito accumulato da 59 morosi era pari a 379mila euro: grazie ai piani di rientro sottoscritti da 19 famiglie, alla fine dell’anno era sceso a 345mila. La strada da fare è ancora lunga.
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