IL CASO
«L’usura si può battere: denunciate»
Convegno con il sindaco Galimberti e l’assessore regionaleDe Corato. Convenzione del Comune con “Sos Italia Libera”
«Sono ormai 25 anni che combatto l’usura, e anche il racket e l’estorsione - dice Paolo Bocedi, presidente dell’associazione Sos Italia Libera -, e devo dirvi che in questi 25 anni purtroppo quasi nulla è cambiato. Varese non era e non è immune. Chi finisce nelle mani degli strozzini esita a denunciarli, per vergogna o per paura. Trovare nelle statistiche sette denunce vuol dire che ci sono 700 casi reali. Le vittime devono denunciare, devono imparare a denunciare e devono ritrovare fiducia nello Stato: per questo esistono associazioni come la nostra».
E a fargli eco è l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Riccardo De Corato: «Troppo spesso, per vergogna o stato di violenza morale, fisica e minaccia, le vittime non denunciano gli aguzzini. Proprio per questo è difficile avere una esatta percezione della diffusione di questi fenomeni criminali».
Questo il “cuore” del convegno organizzato da Sos Italia Libera in via Cavour e intitolato “Il contrasto al fenomeno dell’usura, tra prevenzione e repressione”. Convegno a cui hanno partecipato anche due sindaci, quello di Varese Davide Galimberti e quello di Travedona Monate, Andrea Colombo, e uno studioso del fenomeno come Leonardo Salvemini, che a Milano lavora con Nando Dalla Chiesa.
Davanti a una platea composta anche da studenti, ci sono state dunque le riflessioni e le analisi, ma non solo. Il sindaco di Varese ha infatti detto «sì» all’idea di una convenzione di Palazzo Estense con Sos Italia Libera. E anche De Corato ha invitato Bocedi e i suoi a un lavoro di squadra a Milano e nel resto della Lombardia.
Ad aprire il convegno è stato Salvemini, che ha ricordato a tutti che «quando si parla di legalità e giustizia, ci sono due sfide fondamentali, quella dell’educazione, personale e collettiva, e quella della condivisione. Per questo sono soprattutto i sindaci ad avere un ruolo importante». Salvemini ha poi ricordato l’evoluzione dell’usura negli ultimi anni, con la crisi e la complessità delle procedure che spingono gli imprenditori tra le braccia dei criminali e con questi ultimi che non pretendono più solo denaro in cambio dei loro prestiti a strozzo, ma anche quelle stesse attività, quelle stesse aziende, «da riorientare per i loro fini illeciti».
Infine, il sindaco di Varese Davide Galimberti ha sottolineato l’importanza del «rispetto dei tempi» quando si parla di legalità nel rapporto tra privati e pubblica amministrazione. «Per sburocratizzare, semplificare, velocizzare - ha detto Galimberti - non servono nuovi interventi legislativi. È dal 1990 che la legge fissa termini temporali per i procedimenti, e questo è troppo spesso disatteso dalle pubbliche amministrazioni perché la questione del tempo non è ritenuta determinante. Ma l’illegalità si insinua là dove ci sono lungaggini burocratiche. E un paese, un territorio, sono appetibili per gli investitori quando garantiscono tempi certi nei rapporti con la pubblica amministrazione. Per questo la formazione è fondamentale, quella dei funzionari pubblici e anche quella dei professionisti, anche loro responsabili dei ritardi».
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