VANDALI
Sassate contro la chiesa
Danneggiate due statue, il parroco: «Ragazzate, i genitori diano l’esempio»

Altro che appelli e preghiere. Chi proprio non riesce a stare chiuso in casa sono i vandali. Difficile indovinarne l’età, come dire se abbiano agito in gruppo, a coppia o singolarmente.
Quel che è certo, è che la scorsa settimana qualcuno ha avuto modo e tempo di prendere a sassate la chiesetta di San Martino a Magnago. Più precisamente prese come bersagli sono state le due statue che dalle rispettive nicchie scortano l’entrata dei fedeli ai due lati dell’ingresso principale. Raffiguranti la Vergine e papa Giovanni Paolo II, sono state realizzate entrambe non molti anni fa in vetro resina e gesso.
Tra le due, ad avere avuto la peggio è stata quella del pontefice polacco, sulla cui tunica, sotto la manica e sopra il piede, sono ben visibili i segni lasciati dalle sassate, nonché i sassi stessi, rimasti conficcati dentro: «Sono danni che dovremo riparare, questo senz’altro, nei tempi e con i costi necessari», precisa il parroco don Marco Basilico. Sempre lui, appena accortosi dello scempio, l’ha denunciato ai carabinieri, dai quali ha saputo che poco prima anche il parroco don Armando Bosani denunciava un simile vandalismo a danno di una chiesa a Vanzaghello.
Per quanto in assenza di immagini filmate e testimoni sia difficile risalire all’identità dei colpevoli, ammesso che siano più di uno, è intuibile che possano essere stati coloro ai quali lo stesso don Marco si è appellato con un pubblico richiamo, poi esteso all’intera comunità: «Esorto i ragazzi annoiati che niente trovano di meglio da fare che prendere a sassate le statue a non buttare via così il loro tempo e la loro vita - ha detto il parroco -. Approfittate di questi giorni per leggere, studiare e aprire la vostra mente. Chissà mai che riusciate a crescere e a smetterla di fare cose tanto stupide e prive di senso».
«Ai genitori ha poi continuato don Marco - ricordo invece che essenziale è dare l’esempio. Siate modello di correttezza, coerenza e rispetto delle regole, capaci di ascoltare e dialogare. Infine a tutti chiedo di sentirci responsabili e corresponsabili del bene comune. Se vediamo qualcosa di storto non voltiamoci dall’altra parte solo perché non ci riguarda direttamente. L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci aiuti a sentirci parte di una stessa collettività».
Il difficile clima che in questi giorni si sta vivendo in tutta la Lombardia non pare però essere il vero motivo della bravata, visto che la parrocchia di Magnago non è nuova a simili episodi di vandalismo: lo scorso Ferragosto a essere preso di mira fu il tabernacolo un’altra chiesetta di campagna, quella di San Gaetano; una videocamera riprese i colpevoli, ma di una loro eventuale ed effettiva identificazione il parroco non ha più avuto notizie.
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