AEROPORTO
Brunini: «Low cost zoccolo duro di Malpensa»
L’amministratore delegato di Sea: «In estate discreto recupero. ITA è in arrivo»
«C’è stato un discreto recupero quest’estate. Poiché si tratta di uno scalo con una grande vocazione internazionale, il recupero è più lento rispetto a Linate o ad altri aeroporti che sono legati ad un network domestico. Ci auguriamo che questo rimbalzo trovi un consolidamento nella stagione invernale».
Intercettato ieri in Camera di Commercio a Milano, a margine dei lavori di “Vip Airline Leadership Programme”, il convegno che ha anticipato il “World Routes 2021“, Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, ha fatto il punto sullo stato dell’arte di Malpensa. Dopo aver ricordato che Malpensa, assieme a Linate e Bergamo, «sono ben posizionati per dare un contributo e un sostegno alle ambizioni di Milano, della Lombardia e di tutta l’Italia per essere in prima linea nel recupero che oggi sta prendendo piede», Brunini ha rimarcato i punti forti dell’aeroporto della brughiera in questa fase. A cominciare dalla presenza a Malpensa di Ryanair, Easyjet e Wizz Air: «Questo è uno zoccolo duro, un pilastro che ci consente di poter pensare di poter ripartire bene. Come segmento di mercato quello delle low-cost è il più adatto a ripartire anche perché sono concentrate sul medio e corto raggio e sul mercato turistico». Al momento, il mercato intercontinentale «con più volumi di traffico è quello verso gli Stati Uniti»: «Grazie ai voli Covid-tested, è ripartito e, ora, con l’imminente riapertura ai turisti vaccinati ci aspettiamo un ulteriore miglioramento. Inoltre, Ita ha annunciato un volo per New York da Malpensa. È ripartito anche il traffico verso Medioriente anche se non con i voli e le frequenze pre-Covid. L’Asia? Nel breve periodo non vedo grandi cambiamenti. Qualche piccolo segnale c’è: Cathay ha cominciato un volo a settimana; poi c’è anche Thay che dovrebbe ritornare. Chiaro che manca la Cina, “il mercato” in termini di prospettive future. Pensare che avevamo chiuso un bilaterale fantastico con la Cina a gennaio 2020; poi a febbraio è arrivata la pandemia. Non appena ci saranno delle possibilità saremo concentrati a cercare di catturarle». Ribadito il rammarico «per il Pnrr che ha lasciato fuori gli aeroporti» e per il fatto che governo «non ancora fatto arrivare i promessi ristori per le perdite del primo anno», l’ad di Sea Brunini non si è sottratto alle domande rispetto al possibile ritorno di Frecciarossa a Malpensa: «Registro un diffuso sentimento positivo del territorio affinché anche questo collegamento possa approdare a Malpensa».
«Frecciarossa è più che benvenuto nel nostro aeroporto. Farebbe piacere a noi e anche alla popolazione dell’area dello scalo. Noi siamo contentissimi a collaborare, ma l’aspetto infrastrutturale compete a Rfi», gli ha fatto eco Andrea Tucci, vicepresidente aviation business development di Sea. Ieri a Milano ha parlato di Malpensa anche Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Ita, il vettore aereo nato da Alitalia: «Nel nostro piano, in questo momento, Malpensaha un solo volo verso New York. Mai dire mai, però: vedremo come evolve il mercato. Stiamo pensando di usare l’aeroporto varesino come base per i cargo». Attenzione: «Non sarà un’operazione che vedrà Ita da sola, penso», ha precisato Lazzerini. «Avremo bisogno di un’alleanza con un player forte sul cargo, che è un settore che sta andando molto bene».
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