INFRASTRUTTURE
Malpensa Cargo city al top: 2mila tonnellate di merci al giorno
Quello varesino è il primo scalo in Italia e il quinto in Europa. Paolo Dallanoce: «Con l’aumento della richiesta dalle imprese, l’infrastruttura è stata adeguata per aumentare la capacità e l’efficienza»

Per San Valentino è piena di fiori importati appena arrivati e pronti per essere distribuiti, nei giorni prima del Black Friday atterrano prodotti di ogni genere, con l’avvicinarsi delle feste natalizie pacchetti e regali in arrivo e in partenza riempiono i magazzini. E poi componenti industriali, medicinali e vaccini, generi alimentari, auto di lusso, articoli del Made in Italy, opere d’arte, apparecchi elettronici, articoli dell’e-commerce. Cargo City di Malpensa è uno snodo strategico per l’import e per l’export del tessuto economico del territorio, della Lombardia e del Paese dal quale viaggia una variegata gamma di prodotti: nel 2024 sono state trasportate 731.641 tonnellate di merci, di cui il 51,8% esportate e il 48,2% importate con un incremento dell’8,9% rispetto al 2023.
«L’anno appena passato, per quanto riguarda i volumi movimentati, rappresenta il secondo miglior anno della storia di Malpensa, dopo il record di 747.000 tonnellate che abbiamo registrato nel 2021», spiega Paolo Dallanoce, responsabile delle attività merci dello scalo della brughiera. «Vent’anni fa facevamo 300.000 tonnellate in dodici mesi. Da allora, con qualche picco negativo come quello del 2008 che coincise con l’inizio del dehubbing di Alitalia, la crescita è stata continua e da più di due decenni siamo il primo scalo merci in Italia e il quinto in Europa. Con l’aumento della richiesta dal mondo delle imprese e dell’industria, l’infrastruttura è stata adeguata per aumentare la capacità e l’efficienza. E siamo attrezzati per gestire tutti i tipi di merci sia in import sia in export».
Sono tre i segmenti principali con i quali i prodotti partono e arrivano alla Cargo City: nelle stive degli aerei passeggeri con una modalità detta belly che rappresenta il 26% del totale del movimentato, sui velivoli di compagnie aeree che dedicano parte della flotta esclusivamente al cargo con una modalità freighter (41%) e con vettori autonomi dedicati al segmento express detti courier (33%). «Abbiamo circa 370 spedizionieri e ogni giorno movimentiamo in media 2.000 tonnellate di prodotti con circa 67 voli all-cargo quotidiani», prosegue il manager. «Il volume delle merci esportate dall’Italia è ancora prevalentemente tutto via nave e su gomma mentre quello via aerea è solo del 2% sul totale. Ma il suo valore economico è superiore del 20%».
Una ventina di compagnie all-cargo raggiungono i mercati internazionali principali e i vettori passeggeri allargano le destinazioni. «Pur non avendo un vettore che faccia della Cargo City il suo hub di riferimento compensiamo con il gran numero di aviolinee che operano, per esempio, sugli Stati Uniti, sul Giappone, sulla Corea, sulla Cina, sull’India, sul Qatar», spiega l’ingegnere. «La crescita, come detto è costante. E stiamo facendo molto per incrementare la capacità dello scalo: entro due anni realizzeremo un nuovo magazzino di prima linea, intervento inserito nel Masterplan. Ma se non potremo espanderci fuori sedime per avere nuove strutture e parcheggiare altri aerei non potremo più crescere e gli spedizionieri e le imprese, italiani e stranieri, cercheranno altri scali dove far arrivare e da dove far partire le merci». In attesa che il decreto Aria, quello che potrebbe permettere l’espansione di 44 ettari fuori sedime, Cargo macina comunque tonnellate.
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