DISAGI SUL LAVORO
«Manca l’aria condizionata negli ospedali»: Cgil all’attacco
Proteste contro Asst Sette Laghi: «Il tempo delle promesse è finito. La salute non può aspettare»

Un’altra estate rovente si abbatte sul personale sanitario dell’Asst Sette Laghi: «Gli operatori sono ancora costretti a lavorare in condizioni ambientali estreme, senza che siano state adottate soluzioni strutturali per garantire ambienti salubri e sicuri», così La Fp Cgil Varese denuncia una situazione ritenuta ormai insostenibile.
LA DENUNCIA
In numerosi presìdi ospedalieri e territoriali dell’azienda gli impianti di climatizzazione sono assenti o del tutto inadeguati. All’ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio, ad esempio, dal 2019 «si rincorrono promesse mai mantenute, e lo stesso accade a Luino e Angera, dove si ricorre a condizionatori portatili che non sono in grado di garantire condizioni di lavoro accettabili durante le ondate di calore». «La Regione Lombardia continua a ignorare il tema dell’adattamento climatico delle strutture sanitarie - proseguono dal sindacato - e la Direzione Strategica dell’Asst Sette Laghi non ha dato seguito alle numerose segnalazioni arrivate da lavoratrici, lavoratori e organizzazioni sindacali».
Nel frattempo, il personale «già provato da turni pesanti, carenza di organico e responsabilità crescenti è costretto a operare in ambienti surriscaldati, con ripercussioni sulla salute, sulla qualità dell’assistenza e sulla sicurezza delle cure».
LE RICHIESTE
La Fp Cgil Varese chiede con urgenza l’installazione di impianti di climatizzazione fissi in tutti i reparti e servizi ancora privi; un piano aziendale straordinario per la gestione delle ondate di calore, con monitoraggi, misure di emergenza e potenziamento degli organici; la convocazione immediata di un tavolo di confronto con RSU e organizzazioni sindacali; l’assunzione di responsabilità da parte della Direzione, nel rispetto delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
«Non si può continuare a far finta di nulla - concludono dalla Fp Cgil -. Il tempo delle promesse è finito. La salute non può aspettare».
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