BILANCIO
Manca mezzo milione: attenti alle multe

È stato un agosto più caldo del previsto sul fronte delle multe. I bustesi rimasti in città hanno notato – di sicuro senza fare salti di gioia – che anche in pieno periodo vacanziero, quando Busto si è svuotata, sono fioccate le contravvenzioni per divieto di sosta o per il disco orario scaduto. Intendiamoci, è corretto che chi sbaglia debba pagare. Nessun sopruso quindi da parte degli agenti della polizia locale o degli ausiliari che pizzicano veicoli in divieto. La questione, semmai – hanno fatto notare molti cittadini, soprattutto nell’arena virtuale dei social - chiama in causa il buon senso. Vedere il verbale sul parabrezza delle rare auto ferme sulle strisce blu nella città semideserta (quindi senza rubare il posto a nessuno), ha innescato sospetti sulla volontà di “fare cassa” da parte dell’amministrazione.
MALCONTENTO DIFFUSO
Un malcontento inasprito dal fatto che nella confinante Gallarate i parcheggi nella settimana di Ferragosto sono gratuiti. L’espressione “fare cassa” non è delle più simpatiche e suona populistica, ma nella sostanza non è detto che vada molto lontana dalla verità. Negli ultimi due anni, infatti, gli introiti provenienti dalle multe per infrazioni al codice della strada sono risultati inferiori alla cifra ipotizzata nel bilancio di previsione, malgrado la somma preventivata per il 2025 fosse stata rivista al ribasso rispetto all’anno precedente (4,7 milioni anziché 4,9). Se nel 2024 il divario tra aspettative del Comune e effettive entrate dalle contravvenzioni ammontava a ben 1,2 milioni, quest’anno il gap si è ridotto, ma il Comune ha incassato comunque 500mila euro in meno rispetto al previsto. Un trend che ha fatto storcere il naso a diversi consiglieri comunali, in particolare all’ex assessore alla Sicurezza Max Rogora (Fratelli d’Italia) che in commissione non le ha mandate a dire al comandante della Polizia locale Stefano Lanna: «Continuando a scendere, arriveremo a zero. Le multe vanno fatte» il monito di Rogora. Va da sé – è bene ribadirlo – che se una contravvenzione viene irrogata, significa che è stata commessa un’infrazione. Su questo non ci piove. E va presa in considerazione anche l’esigenza dell’amministrazione comunale di non discostarsi troppo dalle cifre messe a bilancio di previsione. Come abbiamo visto, già per due volte consecutive gli introiti dalle multe sono stati inferiori rispetto alle attese (nel 2024 in maniera molto più marcata che nel 2023), dunque è plausibile – seppur non scontato, questo si vedrà più avanti – che nei prossimi mesi ci sia un giro di vite nei confronti di chi viola il codice della strada.
IL GIRO DI VITE
La chiave di volta sta, come quasi sempre, nel buon senso. Un disco orario scaduto da pochi minuti può ragionevolmente essere trattato con più tolleranza rispetto a un veicolo parcheggiato nel posto riservato ai disabili, oppure in posizione tale da ostruire la visuale ad automobilisti, ciclisti e pedoni (creando quindi un immediato pericolo). In agosto non sono stati pochi i cittadini a lamentarsi per le multe comminate con estremo rigore in un centro semideserto. D’altra parte, se si individua un’infrazione è inevitabile sanzionarla. Trovare il punto d’equilibrio tra inflessibilità draconiana ed eccessivo permessivismo sarà la sfida di agenti e ausiliari ora che quasi tutti i bustesi sono tornati dalle vacanze.
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