LA STORIA
"Mio nonno, superstite del Titanic"
Tra i passeggeri del transatlantico inabissatosi esattamente 100 anni fa anche un gallaratese, Carlo Carù, emigrato in America e tornato nella sua città. Il ricordo del nipote
Cent’anni fa il naufragio del Titanic. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 il transaltantico urtò un iceberg e non ci fu nulla da fare. Tra gli oltre duemila passeggeri della nave anche un gallaratese, che era salito a bordo a Southampton per inseguire il sogno americano. A Boston lo attendeva il fratello Pietro e Carlo Carù andava a raggiungerlo. Per fortuna la sua storia fu a lieto fine. Ed oggi, a raccontarla, è il nipote che si chiama proprio come lui e abita in via Cascina Calcaterra, al civico 13.
MIRACOLO - Mostra le foto, fa vedere i ritagli degli articoli de La Prealpina che la sua famiglia ha conservato con cura in questi anni. "Mio nonno - racconta - tirava fuori un baule e mi diceva: "Vedi, questo me lo sono portato con me in America"". Carlo, classe 1880, s’imbarcò con tante speranze e, quella notte, si salvò per miracolo. "Aveva il suo posto sulla scialuppa ma lo lasciò per due bambini", ricorda il nipote. Il nonno finì in mare come tanti altri naufraghi. Lo salvò il coraggio ma soprattutto la capacità di nuotare. In poche bracciate, infatti, fu su un pezzo di ghiaccio. E li rimase finché arrivarono i soccorsi. "I postumi li accusò per tutta la vita - ricorda ora il parente - perché rischiò il congelamento dei piedi. Ma ebbe salva la vita".
Negli Stati Uniti Carlo Carù rimase per diversi anni. Tornò in Italia solo nel dopoguerra: non poteva abbandonare la sua Gallarate che tanto amava. E qui fece il giardiniere, lo stradino e il custode del cimitero.
MAGO - Nonno Carlo è famoso anche per aver dato i natali ad Alessandro Carù, meglio noto come il mago di Gallarate. Morto nel 1986, quest’uomo che faceva il fruttivendolo di mestiere su corso Sempione, era in possesso di poteri paranormali, oltre ad essere un contorsionista. "Aveva regolare licenza - ricorda oggi il figlio - e faceva spesso spettacoli". Un personaggio conosciuto e amato a Gallarate. Chi non è più giovanissimo lo ricorda con piacere. Famiglia di artisti e di emigranti, i Carù, visto che anche lo zio di Carlo - Luigi - era stato in Argentina. Ma il racconto che più faceva commuovere - durante le serate insieme - era quello del nonno.
MUSTACCI - Ancora oggi è conservato il suo passaporto con le date dell’epoca e il visto per Nuova York. Sul tavolo della sua casa nel rione di Madonna in Campagna il nipote Carlo - ora pensionato di 67 anni - ha messo in fila tutte queste testimonianze. E’ come fare un tuffo nel passato: "Ci tengo a tutti questi ricordi". Nelle foto si vede il nonno con la divisa da militare e i classici mustacci dell’epoca. In un’altra c’è il gruppone di famiglia. Ed è curioso sapere che, nel suo piccolo, Gallarate ha scritto un pezzo di storia in quell’enorme vicenda umana che è stata il naufragio del Titanic. Oggi si commemorano i cent’anni e Carlo ha voluto rendere omaggio al nonno nel modo più bello che potesse pensare. Ricordandolo con affetto.
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