L’INTERVISTA
«Malpensa pronta a nuove sfide»
Pietro Modiano: l’aeroporto cresce, cerchiamo equilibrio col territorio
«Malpensa cresce ed è pronta ad affrontare nuove sfide, tutte difficili».
A partire dal rapporto con il territorio, visto che la diserzione del Cuv è una ferita da rimarginare: «Sono dispiaciuto per l’assenza dei sindaci. Ma continueremo a dialogare per trovare dei punti di equilibrio».
E la chiusura di Linate nel 2019 può essere un’opportunità per lo scalo.
«Convinceremo anche i milanesi del centro storico che vale la pena decollare da Malpensa o atterrare a Malpensa».
Il presidente di Sea Pietro Modiano a tutto campo.
Alla vigilia della scadenza del suo mandato (fissata per la primavera del 2019, ma l’incarico ricevuto in Banca Carige potrebbe anticipare la transizione di qualche mese), la festa per i vent’anni del Terminal , andata in scena ieri, domenica 28 ottobre, non è solo l’occasione per celebrare Malpensa che torna ai livelli che merita, ma soprattutto uno stimolo a raccogliere le sfide del futuro.
«Un’occasione che abbiamo voluto fosse allegra - spiega il numero uno di Sea - perché gli aeroporti sono luoghi che danno un po’ di ansia ma dove si concentrano aspettative».
Su questo avete lavorato molto in questi anni…
«L’aeroporto è bello, l’aeroporto cresce, quindi abbiamo motivi per essere di buon umore. Poi non tutto quello che ci succede intorno ci stimola l’umore migliore, però secondo me questa è una parte d’Italia che funziona, una parte del nostro territorio che va bene».
Il fatto che il ventennale cada nell’anno del nuovo record di passeggeri è ulteriore motivo di soddisfazione?
«Celebriamo i 24 milioni di passeggeri quest’anno, che è una bella cosa, soprattutto in confronto a quello che avrebbe potuto essere qualche anno fa. Io sono arrivato che avevamo 17 milioni di passeggeri a Malpensa. Averne 7 milioni in più è un aeroporto grande in più. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. E adesso dobbiamo tenere conto dei problemi del territorio, della sostenibilità ambientale, del fatto di continuare ad accrescere l’attrattività di questo aeroporto, aumentare le rotte intercontinentali. Sono tutte sfide difficili, però partiamo da una base buona, migliore rispetto a qualche anno fa».
Vuol dire che c’è ancora tanto lavoro da fare?
«Qui c’è tantissimo lavoro da fare. L’anno prossimo per tre mesi si chiuderà Linate e sarà una grande sfida per Malpensa, sia per la sua capacità di attrarre in modo efficiente i passeggeri che arrivano da Milano e che in parte preferirebbero decollare o arrivare a Linate. Li convinceremo che arrivare a Malpensa e partire da Malpensa è comunque una cosa buona anche per i milanesi del centro storico».
Cosa ne pensa del fatto che i sindaci del Cuv abbiano declinato l’invito a partecipare?
«A me dispiace, perché era un’occasione per vederci. Noi ci vediamo abbastanza spesso, poi non è vero che non parliamo. Però lo sappiamo che c’è una contraddizione tra la crescita e l’ambiente: è un compito che prendiamo sulle nostre spalle, noi da una parte e i sindaci dall’altra, e cerchiamo di volta in volta di trovare i migliori punti di equilibrio. E si trovano, fino ad ora si sono trovati e continueremo a trovarli».
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