CHE FINE HA FATTO
Natale è in anticipo: in Venezuela sarà il primo ottobre
Il presidente Maduro in tv: «Il popolo ha diritto alla felicità». Incredibile decisione politica per “dimenticare” i veri problemi

Che fine ha fatto il Natale? Renato Pozzetto, pubblicizzando una nota marca di panettoni, ci ha insegnato che quando arriva arriva. I suoi spot devono essere stati visti anche in Venezuela dal presidente di quel Paese, Nicolas Maduro, che ha preso un po’ troppo alla lettera l’affermazione del comico. Talmente alla lettera che, ormai dal 2021, a seconda delle sue esigenze elettoral/politiche, stabilisce la data dell’inizio del Natale che quest’anno è stata fissata - appunto con un decreto presidenziale, quindi con tutti i crismi - all’1 ottobre.
Mentre il mondo cristiano resta quantomeno perplesso, se non altro perché il buon Gesù bambino nella sua vita avrà già abbastanza difficoltà da affrontare anche senza il carico di nascere prematuro, Babbo Natale prepara già il viaggetto: a ottobre e a novembre finisce la stagione delle piogge ma qualche bagno si può già fare, poi nei primi 24 giorni di dicembre si può fare una bella vacanza stando in spiaggia a Los Roques, meraviglioso arcipelago corallino al largo di Caracas, o all’incantevole luguna di Canaima, ai piedi del Salto Angel, la più alta cascata del mondo con il suo salto ininterrotto nel vuoto di ben 807 metri. Che volere di più?
Che volere di più se lo chiede anche la popolazione venezuelana, solo che in questo caso la sfilza di risposte è talmente lunga che non finirebbe in tre mesi: il Venezuela, pur tra i maggiori produttori mondiali di petrolio, è un Paese sottosopra, ora particolarmente in difficoltà anche in politica estera, con gli Stati Uniti che hanno dispiegato le loro forze militari nel Mar dei Caraibi. All’interno le cose non vanno bene: spesso e volentieri mancano acqua, elettricità e carburante, tasso di criminalità e predisposizione alla violenza sono elevati, le medicine nelle zone rurali sono introvabili. Insomma, le tensioni sociali sono altissime al punto che il viaggio turistico in quei paradisi naturali è al momento altamente sconsigliato. E allora? E allora Maduro ha rispolverato, insieme a Pozzetto e al suo spot, anche una vecchia ricetta romana, “panem et circenses”, rielaborandola in versione moderna anche perché di pane ce n’è poco e i leoni proprio mancano; e dire che, causa “eccesso” di democrazia, all’opposizione politica potrebbe essere data l’opportunità di fornire i gladiatori. La soluzione? Tre mesi di festività natalizie, perché - parole madure - «Il popolo ha diritto a essere felice».
Anche l’economia gira: la gente spende prima tutto quel poco che ha. Ma col cavolo che saranno pagate tre tredicesime...
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