SANITA’
Niente ospedale di comunità, rabbia a Gallarate
I 40 posti letto previsti saranno a Somma Lombardo

«Si rendono conto solo ora che non avremo nemmeno l’ospedale di Comunità». Questo è il commento di Margherita Silvestrini (Pd) al termine della commissione Sanità di questa sera, dopo che il direttore generale di Asst Valle Olona, Daniela Bianchi, ha illustrato quello che sarà il futuro del Sant’Antonio Abate con l’arrivo del nuovo ospedale fra Busto Arsizio e Gallarate. Una scoperta, se così si può definire, che ha agitato gli animi del centrodestra tanto che anche negli interventi delle forze di maggioranza sono comparsi termini come «ripensare» e «rivedere» il progetto allo studio di Asst, poi destinato ad Arexpo: nove mesi di lavoro (come precisato dalla dirigente Daniela De Pascalis) per presentare il Masterplan Strategico.
Il progetto di Asst ha destato ben più di qualche malumore. Forse per la prima volta da quando si è iniziato a discutere del futuro dell’ospedale di Gallarate dai banchi della maggioranza sono emersi in modo chiaro e palese dubbi e perplessità. Non piace l’idea di concentrare i servizi richiesti (poliambulatorio, servizio ambulatoriale per le cronicità, centro prelievi, chirurgia ambulatoriale, centro dialisi limitato, postazione Areu e del centro diurno disabili) negli spazi di corso Leonardo da Vinci, in via Sironi o al massimo nell’ala est del Padiglione polimedico. Non piace soprattutto l’idea di non avere in città l’Ospedale di Comunità.
I 40 posti letto previsti, infatti, saranno a Somma Lombardo: qui i primi 10 posti sono già attivi, a breve ce ne saranno altri 10 e poi via via anche gli altri 20 saranno pronti.
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