L’APPELLO
Novara: «Salviamo quel nostro cittadino onorario»
Ahmadreza Djalali, iraniano e svedese, è un ricercatore dell’Università del Piemonte
Ahmadreza Djalali rischia di essere messo a morte per rappresaglia. Lo scienziato di nazionalità svedese e iraniana, dal 2019 cittadino onorario di Novara e ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale, si trova rinchiuso in un carcere iraniano dal 2016. A lanciare l’allarme nella mattinata di ieri, venerdì 29 dicembre, è stata Amnesty International.
«Le autorità del Paese asiatico - sostiene Diana Eltahawy, vicedirettrice dell’associazione per il Medio Oriente e l’Africa del Nord - stanno minacciando d’impiccare Djalali dopo che un tribunale svedese ha confermato in appello la condanna all’ergastolo dell’iraniano Hamid Nouri per il ruolo avuto nel massacro delle carceri del 1988». Da qui l’appello di Amnesty alla comunità internazionale affinché venga chiesto all’Iran di liberare lo studioso, esperto in Medicina di emergenza. L’uomo è stato arrestato nel 2016 durante una visita in Iran e condannato alla pena capitale nel 2017 con l’accusa di spionaggio a favore d’Israele. Il 22 dicembre, secondo quanto riferito dai familiari di Djalali, un funzionario ha visitato il detenuto informandolo che il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte erano stati confermati e che la sentenza «sarebbe stata attuata presto».
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