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È il giorno dell’addio a Fiorella Turri, la donna di 65 anni morta molti mesi fa - forse sei, secondo il primo esame del medico legale - nella sua abitazione di Villadosia. Sei mesi durante i quali il marito, 76 anni, ha convissuto con il cadavere della moglie, malata da tempo e allettata, senza comunicare a nessuno, parenti o autorità, il decesso. Inevitabile l’apertura di un procedimento penale, per occultamento di cadavere, da parte della Procura della Repubblica di Busto Arsizio.

La notizia del ritrovamento del corpo - avvenuto mercoledì 31 luglio, quando i carabinieri si sono presentati nella villetta di via Santa Maria - ha ovviamente sconvolto la piccola comunità di Casale Litta, meno di 2.700 abitanti. Ma ha rapidamente superato i confini del paese tra i laghi di Varese e di Comabbio. Una comunità che questa mattina si riunirà nella chiesa di Santa Maria Assunta per il funerale della donna, i cui resti sono già stati cremati. La cerimonia, celebrata da don Angelo Maria Zanzottera, inizierà alle 10. Poi l’urna con le ceneri sarà tumulata nel cimitero della frazione di Casale Litta, dove già riposano i genitori di Fiorella.

La coppia si era trasferita recentemente in paese da Vergiate, dove era residente. Una coppia unita e riservata, stando ai racconti di chi li conosceva, ma la cui vita è stata travolta dalla malattia di Fiorella. Le sue condizioni si erano progressivamente aggravate, fino al punto che ormai non si muoveva più dal letto. Ad accudirla, notte e giorno, c’era Sergio, che le è stato vicino anche quando ha esalato l’ultimo respiro. Quando parenti e vicini chiamavano per avere sue notizie, per salutarla, lui rispondeva «sta bene» oppure «non esce, è stanca». «È in ospedale», ha spiegato a un cugino della donna, che però non l’ha trovata in alcun reparto; a quel punto si è insospettito e si è rivolto ai carabinieri, che una settimana fa sono entrati in casa e hanno trovato lui in stato confusionale e il cadavere di lei nel letto matrimoniale, sotto le coperte.

M.M.

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