TRIBUNALE
Chiesta la perizia psichiatrica per Manfrinati
Iniziata a Varese l’udienza preliminare. Respinta la richiesta di annullamento di rinvio a giudizio presentata dall’avvocato di Manfrinati, che ora chiede la perizia psichiatrica per il suo assistito
Si è conclusa poco prima delle 14 di oggi, lunedì 31 marzo, l’udienza preliminare a carico di Marco Manfrinati, ex avvocato quarantunenne accusato del tentato omicidio dell’ex moglie Lavinia Limido e dell’omicidio dell’ex suocero Fabio Limido, avvenuti in via Menotti a Varese il 6 maggio 2024. Il procedimento si svolge davanti al Gup Marcello Maria Buffa nell’aula bunker del tribunale.Tutta la famiglia Limido si è costituita parte civile: la moglie di Fabio, Marta Criscuolo, Lavinia e le sue due sorelle, oltre al figlio minorenne di Lavinia e Manfrinati. La loro difesa è affidata all’avvocato Fabio Ambrosetti, che ha già avanzato una richiesta di sequestro conservativo sui beni dell’imputato. Nel corso dell’udienza, l’avvocato difensore di Manfrinati, Fabrizio Busignani, ha sollevato un’eccezione preliminare, sostenendo che le difficoltà di accesso agli atti del processo, in particolare alle videoregistrazioni, avrebbero leso il diritto alla difesa. Il legale ha quindi chiesto l’annullamento della richiesta di rinvio a giudizio, ma il giudice Buffa ha respinto l’istanza, accogliendo le opposizioni presentate dal pubblico ministero Maria Claudia Contini e dall’avvocato di parte civile. A seguito della decisione del giudice, l’avvocato Busignani ha avanzato una nuova richiesta: una perizia psichiatrica sul suo assistito per valutarne la capacità di intendere e di volere. Anche questa volta, sia il pm Contini sia l’avvocato Ambrosetti si sono opposti con fermezza, sottolineando che Manfrinati è già stato sottoposto a precedenti accertamenti dai quali è sempre risultato capace di intendere e di volere. Il Gup Buffa si è riservato la decisione e ha rinviato la prossima udienza a martedì 8 aprile, quando scioglierà la riserva sulla richiesta di perizia psichiatrica.
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